Commento

Di paletti, olive e paracarri

Abilmente Fiorenzo Dadò è riuscito a schivare tutti i paletti e le olive

Ti-Press
1 febbraio 2018
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Abilmente Fiorenzo Dadò è riuscito a schivare tutti i paletti e le olive. Certo non era difficile, visto che l’altra sera è intervenuto da presidente in casa propria, dopo aver passato le ultime settimane a incontrare gli aderenti di diverse sezioni del partito per preparare il terreno. Quello di un Comitato cantonale, nel quale non si sarebbero dovuti, anche se sono passati diversi mesi, lavare i panni sporchi in pubblico. Così si è puntato diverse medaglie al petto, perché quando ha ereditato il partito un anno fa, il Ppd non scoppiava di salute: lui ha saputo raddrizzare i conti, lui ha scongiurato il fallimento del Popolo e Libertà e via dicendo. Medaglie che fanno dire alla base Ppd bravo Fiorenzo, avanti e non mollare!

Siccome sapeva che allo scandalo Argo 1 andava fatto perlomeno un breve accenno, ha promesso (senza mai menzionare il caso per nome) che ‘affronteremo il problema che sappiamo’. Derubricandolo ovviamente da scandalo a un più neutrale ‘problema’. Chi non ha almeno un problemino al giorno d’oggi? Ma almeno c’è stato il riconoscimento che di problema si tratta.

Problema per chi? Qui le opinioni e le strade si dividono. Dalle colonne del Cdt apprendiamo che Dadò, raggiunto dopo l’intervento, ha anche detto che (citiamo) ‘Argo 1 non è un problema del Ppd, ma del Dss, del Governo, della Commissione parlamentare d’inchiesta, e della Procura’. Insomma è un problema per tutti (esecutivo, legislativo e giudiziario), ma non lo è per il deputato presidente Dadò in persona. Il presidente del Ppd continua dunque a ritenere che, semmai, i passi falsi sono stati compiuti da altri, indicando esplicitamente il Dipartimento della sanità e della socialità (‘non è un problema del Ppd, ma del Dss…’), puntando quindi il dito direttamente contro il dipartimento diretto dal suo consigliere di Stato. Una buona premessa per qualche scintilla fra big del Ppd? Insomma, a detta di Dadò il problema ha un responsabile perlomeno politico, che si chiama Paolo Beltraminelli, e c’è chi se ne sta occupando. Certo, ma chi sta accertando quei fatti da mesi e mesi potrebbe anche occuparsi d’altro, se Beltraminelli e Dadò la smettessero di menar il can per l’aia. E poi, suvvia, Argo 1 ha invischiato e azzoppato anche Fiorenzo Dadò. La storia ormai la conoscono pure i famosi paracarri del cantone (anche quelli lungo la strada per Bormio), i muri che parlano di incontri segreti dell’amministrazione cantonale e anche quelli delle sedute della Gestione, da lui bellamente tenuta all’oscuro mentre indagava. Wow! Ecco perché c’è anche un ‘problema’ chiamato Dadò da affiancare al ‘problema’ Dss. E siccome uno più uno fa due, come si fa a negare che la questione ‘non è un problema per il Ppd’?

Se ci è consentito un consiglio, che ovviamente i due non seguiranno, è quello di prestarsi a fare finalmente chiarezza, così che si possa voltare pagina. Continuare a procrastinare il tutto, nella speranza che Procura, Governo e Cpi non arrivino a cavare il classico ragno dal buco, potrebbe portare troppo sotto le elezioni. E allora il ‘problema’ (ma sarebbe meglio chiamarlo scandalo) che ha invischiato Dadò e Beltraminelli rischierà di invischiare, immeritatamente, il loro partito.

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