Commento

La marcia, il Vangelo e il Padre loro

(Davide Agosta)
12 dicembre 2017
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Hanno fatto bene o male i frati cappuccini di Faido a rifiutare l’ospitalità al gruppetto di persone in marcia per promuovere i diritti e la dignità di tutti? Loro, i frati, hanno deciso di declinare la richiesta d’ospitalità, perché hanno sentito puzza di bruciato, trattandosi di una manifestazione connotata politico/partiticamente, con la presenza anche di Lisa Bosia Mirra, da loro definita “una nota granconsigliera già finita alla sbarra e condannata per aver introdotto illegalmente un certo numero di ‘migranti clandestini’ sul territorio ticinese”. Da questo punto di vista la loro argomentazione – del “non vogliamo farci strumentalizzare da nessuno!” – potrebbe anche reggere. Ma a suonare strano è un altro aspetto non secondario. Non ci sembra che, fra messaggio evangelico e marcia per i diritti umani, ci sia poi tutta sta differenza. Anzi, c’è piuttosto una più che evidente analogia. Suvvia, non stiamo parlando di diavolo e acqua santa, ma dell’applicazione concreta, terrena, di principi e valori evangelici, o per chi non crede, universali. Concludiamo, anche perché pure a noi quei frati stanno simpatici, riprendendo la loro citazione “preferiamo aiutare nel silenzio e nella discrezione evangelica”: “Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. Ok, a giudicarli, semmai, sarà il Padre loro!

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