In vista del voto

Alla ricerca dell’equilibrio

I rappresentanti del partito liberale sono sul piede di guerra. Dal “#facciamolo” che poi non si è fatto si è passati al “combattere”, che evoca accostamenti a metà strada tra il tutto sommato innocuo “fight” di un famoso videogioco degli anni 90 e un più inquietante “vincere” di qualche decennio prima.
Così, il presidente Bixio Caprara, durante il comitato cantonale di settimana scorsa se l’è presa un po’ con tutti, ma soprattutto con i socialisti e con l’intero “fronte rossoverde” (le metafore guerrafondaie piacciono proprio): inaffidabili ed estremisti a suo dire. In vista del ballottaggio del 17 novembre invoca quindi una scelta improntata alla moderazione e all’equilibrio.

Tuttavia i dibattiti elettorali di queste ultime settimane, e in particolare la puntata radiofonica di Modem che vedeva in studio Marina Carobbio e Giovanni Merlini, hanno proposto un candidato liberale molto nervoso ed aggressivo; forse combattivo, ma invero ben poco equilibrato. Difficile ritrovare la moderazione evocata dal proprio presidente cantonale. Difficile sempre più trovare quello slancio radicale che storicamente avvicinava il Plrt all’area socialdemocratica. E questo manca all’equilibrio del Paese.

In realtà, la candidata socialista Marina Carobbio Guscetti ha saputo nel corso dei numerosi anni trascorsi alla Camera bassa praticare con successo la via del compromesso. Pur mantenendo con coerenza posizioni progressiste, ha saputo coltivare l’indispensabile arte del dialogo fino a diventare una delle voci più influenti a Berna. Tanto da assumere proprio quest’anno la carica di Presidente del Consiglio Nazionale e Prima Cittadina svizzera con estrema autorevolezza e naturalezza. Forse fa comodo continuare a dipingere socialisti e verdi come pericolosi estremisti, ma occorre ricordare che rappresentano oggi un terzo dei seggi al Consiglio nazionale, governano le maggiori città svizzere e anche da noi, ad esempio a Bellinzona, hanno raggiunto assieme il 28% dei consensi.

Ecco allora che l’elezione di Marina Carobbio accanto ad uno qualsiasi tra Lombardi-Merlini-Chiesa, rappresenterebbe il vero equilibrio nella delegazione ticinese agli Stati. I tre candidati dei partiti borghesi per molti versi si assomigliano. Comunque vada sicuramente verrà eletto almeno un uomo, un rappresentante dell’economia e della finanza, un fautore del contenimento della spesa sociale, un difensore dell’esercito, un al massimo molto tiepido difensore dell’ambiente “ma non è così prioritario”, un contrario alla cassa malati unica, un contrario ad aumentare i sussidi di cassa malati per il ceto medio, un fautore del mercato libero prima di tutto, ...
Magari si può essere non d’accordo su tutte le sue posizioni, ma Marina Carobbio è l’unica candidata in grado di dare equilibrio alla nostra coppia di senatori: un uomo e una donna, destra e sinistra, economia e socialità, prudenza ambientale e consapevolezza dell’emergenza climatica, produzione della ricchezza e ridistribuzione della ricchezza.

Cosa volete di meglio?
Il 17 novembre il Ticino ha la possibilità storica di fare una scelta equilibrata e per la prima volta nella storia eleggere una donna senatrice.

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