In vista del voto

Per una Svizzera libera, equa e verde

9 ottobre 2019
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La politica ha senso solo se riesce a trasformare le speranza in realtà. Arthur Miller, in “Morte di un commesso viaggiatore”, fa dire a uno dei personaggi che l’unico sogno che un uomo può avere è di essere il primo in quello che fa. È il sogno di chi esalta la competizione sfrenata e la selezione sociale. Ma non è un sogno; è un incubo che avvelena la nostra società e crea diseguaglianza e senso di emarginazione. La Svizzera, almeno sulla carta, è fondata su ben altre basi. Il preambolo della nostra Costituzione recita che “la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri”. Chi sogna un popolo svizzero forte (e felice) deve fare le sue scelte politiche secondo questa logica, in qualsiasi campo. 1) Nella sanità ciascuno deve avere accesso a cure di qualità a prezzi accessibili. L’attuale sistema, intossicato dalle lobby più disparate, ha mostrato tutti i suoi limiti. Mi impegnerò per una cassa malati pubblica e sociale, dove i premi siano sostenibili per tutti e dove non ci sia spazio per medicine a due (o più) velocità. 2) Nel mercato del lavoro ciascuno deve ricevere un salario dignitoso. È quasi incredibile che qualcuno ancora si ostini a contestare un diritto così essenziale. Leone XIII, per dire, già nel 1891 ha scritto che “defraudare […] la dovuta mercede è colpa così enorme che grida vendetta al cospetto di Dio”. Come ho già fatto in Ticino, mi impegnerò a Berna per salari equi e per misure più incisive per contrastare gli effetti negativi della libera circolazione. 3) Per ogni genitore la nascita di un figlio deve essere innanzitutto una gioia, pur con tutte le responsabilità del caso. Mi impegnerò per una politica familiare più coraggiosa (anche per i papà), al passo coi tempi (anche per le famiglie arcobaleno) e per misure più vincolanti a tutela della parità salariale tra uomo e donna, così da offrire a ogni famiglia una vera libertà di scelta su come organizzarsi. 4) Anche la tutela dell’ambiente è una questione di giustizia sociale. L’inquinamento, il traffico, la cementificazione incontrollata colpiscono innanzitutto le persone meno agiate, che non possono “rifugiarsi” in ville in collina o case di montagna. Tra le molte misure che dovremo prendere nei prossimi anni, mi impegnerò per un deciso potenziamento della mobilità pubblica (che sia davvero un’alternativa al trasporto privato, per tempi e costi), per una risoluta accelerazione della svolta energetica e per la svolta climatica. Mi chiedo e vi chiedo: non sarebbe più bello vivere in una Svizzera più equa, dove ognuno, con il frutto del proprio lavoro, sia libero di compiere le sue scelte di vita, e in un ambiente più pulito? La Svizzera, se avrà la forza di liberarsi dalle prepotenze e dagli egoismi, potrà realizzare tutti questi obiettivi senza impoverire nessuno, ma anzi diffondendo benessere e rafforzando la nostra società. Forse è solo un sogno, ma è il sogno per cui intendo lottare con tutte le mie energie. Sono convinta che ne valga la pena, e per questo chiedo il vostro voto il prossimo 20 ottobre!

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