Il dibattito

Un'opportunità per le valli

Blenio Turismo coniò a suo tempo il motto "Camminare con la testa", che si addice perfettamente ancora oggi per l'attività salutare del corpo e della mente offerta dai sentieri tematici

19 maggio 2020
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Sono rimasto meravigliato dall'annuncio da parte dell'OTR di ridurre l'importo destinato alla manutenzione dei sentieri di montagna da 4,3 a 3,1 milioni di franchi. Capisco che per l'Organizzazione del turismo ticinese ci saranno meno introiti a causa del Covid-19; ma stento a comprendere che, proprio a causa della pandemia, si voglia dare un segnale negativo – di valenza però simbolica – verso una realtà delle Valli di sicuro pregio: quella dei sentieri, che ben si concilia con la rinata necessità di contatto con la natura. Ma ci sono altre questioni che l'OTR farebbe bene a riconsiderare, proprio nell'interesse di incoraggiare il turismo nelle valli. L'"Unione proprietari rustici e immobili secondari" pone giustamente l'esigenza di rivedere la legislazione in materia, perché discriminante verso altre categorie di promotori turistici. Chi riatta un rustico nelle valli non lo fa di certo per speculazione: investe tanti soldi per evitare il deperimento delle svariate infrastrutture presenti nel territorio, realizzate con tanti sacrifici dai nostri avi. Non solo, ma detti proprietari, pur occupando saltuariamente queste abitazioni, sono già soggetti al pagamento di altre tasse: il valore locativo sulla base delle stime (che non è di poco conto), la tassa rifiuti e l'imposta immobiliare. Una situazione, questa, che penalizza la voglia di investire in queste strutture. Altra questione discutibile è l'effetto della nuova legge sul turismo di qualche anno fa, che ha centralizzato le funzioni anche con intenzioni e risultati lodevoli, ma che ha ridotto a meri uffici informativi le postazioni regionali. Le quali, in passato, avevano ben altro impatto e si distinguevano nella promozione e nell'attuazione di meritevoli e attrattive iniziative di vario genere.

Per quanto concerne i sentieri, valga l'esempio lodevole della Valle di Blenio che conosco meglio (ma non è l'unico), la cui efficiente struttura dell'allora "Blenio turismo", situata prima ad Acquarossa poi a Olivone, realizzò con lungimiranza, avvalendosi del supporto tecnico del cartografo di Swisstop Gerhard Weber e dei contributi comunali e patriziali, un'ottima rete di sentieri inseriti perfettamente nel concetto della rete svizzera, volti a valorizzare le peculiarità paesaggistiche e storico-artistiche della Valle. Va ricordato che alla fine degli anni Novanta oltre il 70% dei pernottamenti estivi in Valle erano generati dal turismo pedestre.

La ricca gamma di sentieri presente nel territorio comprende quelli naturalistici del Lucomagno, che consentono di ammirare la "Riserva forestale della Selvasecca" e i meandri sinuosi del fiume Brenno; quelli storici, che permettono di avvicinarsi ai capolavori del romanico rurale bleniese attraverso un susseguirsi di campanili, chiese, oratori, cappelle, affreschi, ponti e palazzi; e ai musei di Olivone e Lottigna, all'Atelier Genucchi di Castro, al Castello di Serravalle e così via, altrettanti attrattive turistiche e culturali di pregio. Parte di questi sentieri permettono inoltre l'accesso alla capanne alpine, che sono strutture di accoglienza molto ambite dai turisti esterni e dai ticinesi, come ben descrive Massimo Gabuzzi nella pubblicazione Capanne e rifugi del Ticino e della Mesolcina. Merita inoltre un plauso l'iniziativa dei vari Patriziati della Valle nel ripristino e nella manutenzione dei sentieri caratteristici. Lodevoli gli interventi del "Patriziato generale di Aquila-Torre-Lottigna" nella ristrutturazione dei sentieri che conducono alle capanne di Motterascio e dell'Adula. Guai se questi sentieri non venissero curati e valorizzati!

Blenio Turismo coniò a suo tempo il motto "Camminare con la testa", che si addice perfettamente ancora oggi per l'attività salutare del corpo e della mente offerta dai sentieri tematici. Sentieri realizzati ieri e non sufficientemente valorizzati oggi, anche per il venir meno di tante infrastrutture ricettive. Il Brand della "Valle del Sole" e quello delle altre valli potrebbero qualificarsi verso il Cantone e la Svizzera come altrettanti punti di riferimento peculiari di eccellenza, a condizione che si sappia curare adeguatamente il territorio e che si attui una promozione con iniziative intelligenti e variate.

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