Il dibattito

Italia, Conte Regna non governa!

Ancora una volta si dovrà dimostrare una certa comprensione...

Sergio Romano, ex ambasciatore italiano a Mosca, durante gli anni della perestroika e ora giornalista e storico molto noto e ascoltato, scriveva nella propria prefazione all’opera di François Garçon, 'Le modèle suisse', edita in Ticino con il titolo 'Conoscere la Svizzera. Il segreto del suo successo' (Dadò editore, 2013), che 'la democrazia svizzera è oggi fra quelle meno afflitte dai mali di cui soffrono quasi tutte le maggiori democrazie europee: demagogia, populismo, corruzione della classe politica e del mondo finanziario, crescente divario fra ricchezza e povertà, rabbia sociale'. Contestualizzando ad oggi queste caratteristiche, vi aggiungerei la sostanziale impreparazione della classe politica che regge attualmente le sorti dell'Europa e induce a decisioni spesso improvvisate e prive di un’autentica progettualità a medio e lungo termine. Come se non bastasse va ancora tenuto conto di una litigiosità fra gli Stati tale da mettere in discussione l’esistenza stessa dell'Europa.

Per quanto concerne la Svizzera, Romano annota inoltre che 'il moto politico della Confederazione è quello di un pendolo che oscilla fra due formule da usare alternativamente, a seconda delle circostanze: adagio ma non troppo, veloce ma non troppo', che i latini avevano felicemente riassunto in 'festina lente': procedi ma lentamente e con giudizio ('adelante Pedro, si puede – traduceva il Manzoni- ma con juicio'). Alcuni (talvolta non a torto) hanno intravvisto in questo modo di fare un certo opportunismo quando non addirittura 'l’esistenza di due anime inconciliabili: quella liberale e ospitale della sua migliore tradizione e quella intollerante e xenofoba'. Ma, annota sempre Romano, 'gli svizzeri hanno superato questi difficili momenti affidando alle urne, come al solito, la soluzione dei loro problemi. E le urne, come sempre, hanno prodotto la meno cattiva delle soluzioni possibili'.

Un'altra (veniale) debolezza che caratterizza la Svizzera, o meglio la sua classe politica, è quella di una certa ingenuità nei rapporti con gli altri Stati. L’esempio più recente e significativo è proprio di questi giorni. La Consigliera federale Karin Keller Sutter, trattando con gli Stati vicini per tentare di armonizzare l’apertura dei rispettivi confini, ha trovato un accordo con Francia, Germania e Austria. Con l’Italia ciò non è stato possibile. Dimostrando comprensione per le difficoltà in cui versa questo Stato, la Consigliera ha però spiegato che le trattative continuavano. Senonché Il Presidente del governo italiano, Conte, ha improvvisamente e unilateralmente deciso l’apertura dei confini italiani. Probabilmente si tratta di un comportamento non del tutto amichevole, che dimostra comunque quell’ingenuità svizzera di cui si diceva. Ma ancora una volta si dovrà dimostrare una certa comprensione poiché, come noto, Conte (forse) regna ma non governa.

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