Rispettiamo le indicazioni

La spesa di questi tempi

Tutto è cambiato. Speriamo di far tesoro anche di questo, quando tutto sarà passato. Perché passerà, ne sono sicura!

31 marzo 2020
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Venerdì, 27 marzo 2020. Sono fortunata. Al momento non ho sintomi e, soprattutto, compirò 64 anni a maggio di quest’anno. Dunque, per i parenti stretti e quelle amiche che sono “over 65” posso dare una mano, ovviamente con le dovute precauzioni: rispetto delle distanze e disinfettante in borsa, in auto, ovunque, da utilizzare regolarmente. Oltre che lavar le mani più frequentemente del solito. Oggi mi organizzerò per bene. Ho due spese da fare; in un unico supermercato, “il gigante arancione” per intenderci. Preparo il biglietto con cura. Sono già uscita una volta questa settimana e ora mi sento di poter mettere a frutto quegli accorgimenti che mi consentiranno di acquistare tutto, nel minor tempo possibile. A sinistra elenco, uno sotto l ‘altro, i prodotti per la prima spesa, a destra quelli per la seconda, tutto rigorosamente in ordine di esposizione della merce, per consentire di essere veloce e non tornare sui miei passi, dando così la possibilità a chi aspetta di entrare. Rifletto sull’orario migliore e scelgo di essere sul posto alle 12.30. Parto, orgogliosa delle mie riflessioni, pensando di aver fatto la “mossa più furba”. Quando arrivo vedo subito una dozzina di persone in fila che aspettano diligentemente. Mi rassegno; mi accodo e inizio ad osservare. Uomini e donne, di età diverse, la maggior parte con la mascherina (ma dove sono finiti quelli che fino a pochi mesi fa tuonavano contro il burqa?). Davanti a me una signora molto elegante, scarpe firmate, cappotto alla moda e capelli… che necessitano urgentemente dell’intervento di un professionista, causa ricrescita, proprio come i miei. Dietro di me si piazza una coppia di “ex sessantottini” non più giovanissimi. Di sicuro, penso io, saranno anche vegetariani. Con stupore mi accorgo che hanno un unico carrello. Ma come, non sono informati che si può entrare solo uno alla volta? Più avanti noto una ragazza perennemente al cellulare che ride e scherza, mette allegria. Poi, improvvisamente, appare un intruso. Un giovanotto, dall’aria dinoccolata, con le borse di carta sotto il braccio, si avvicina alla fila entrando e uscendone con un’aria da furbetto. Non sia mai, dico io, che tenti di fregarci vero? Improvvisamente 24 occhi trafiggono il malcapitato che, con nonchalance, fa finta di aver realizzato solo allora di essersi posizionato in “pole position “ e, lemme lemme, si avvia verso la coda della fila. Giustizia è fatta! Finalmente arriva il mio turno. Un giovane addetto alla sicurezza, con imbarazzo, mi chiede la carta d’identità, che estraggo prontamente con una battuta, per alleviare la sua tensione. In realtà, non essendo un poliziotto, non potrebbe nemmeno chiedermela, ma tant’è. Se bisogna far rispettare le regole, ci adeguiamo tutti, senza problemi. Disinfetto le mani, e parto con il mio carrello quasi andassi a fare una crociata. Attraverso spedita tutti i reparti, foglio alla mano, e, uno per volta, riesco a trovare tutto. Le collaboratrici e i collaboratori del supermercato sono gentilissimi - intravedi il sorriso dietro la mascherina - , e si adoperano per aiutare tutti. Improvvisamente mi accorgo che mai come oggi sento tante persone parlare contemporaneamente. Osservo meglio e… ma certo! Sono quelli che, invece di preparare il biglietto come ho fatto io, sono al telefono con l’interessato o l’interessata e si fanno indicare “in diretta” i prodotti da acquistare. Prodigi della tecnologia 2020! Peccato però che, in questo modo, allungano, e non di poco, il tempo degli acquisti all’interno del supermercato, a scapito di coloro che in fila aspettano con ansia di entrare. Alla cassa la signora, dietro un’elegante visiera di plexiglas, mi sorride e, senza che lo chieda, mi suddivide la spesa per facilitarmi la ripartizione nelle rispettive borse. All’uscita, l’addetto alla sicurezza mi aiuta a disinfettare le mani, mi saluta gentilmente e indica a un signore in attesa che finalmente può entrare. La prossima settimana, visto che le misure continueranno ad essere in vigore, perfezionerò ancor di più il mio metodo. Ho a casa diversi badge di convention alle quali ho partecipato in tempi non lontani dove ci si baciava e ci si abbracciava a ogni incontro. Ne prenderò uno e lo utilizzerò per inserire la carta d’identità. Così, con il documento appeso al collo, potrò essere ancora più efficiente. Strano vero? Fino a un paio di mesi fa non avrei mai pensato che fare la spesa potesse essere un’avventura da raccontare. Ma ai tempi del Coronavirus tutto è cambiato. Speriamo di far tesoro anche di questo, quando tutto sarà passato. Perché passerà, ne sono sicura. Per il momento, rispettiamo le indicazioni che ci vengono date e… sorridiamo alla vita.

 

 

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