Maghetti replica a Cheda

Ho voluto segnalare un problema comune a tanti

Il nodo è reale e chi mi ha criticato non ha proposto alcuna soluzione

È vero: non sono povero. Secondo Matteo Cheda dovrei vergognarmene profondamente. Sono comunque in buona compagnia con Consiglieri di Stato, quadri di aziende anche statali, insegnanti medio superiori, magistrati, imprenditori, architetti, ingegneri, medici dentisti ecc. Non siamo così pochi come taluni vorrebbero far credere. E queste persone devono essere orgogliose in realtà di pagare tante imposte e tanta AVS e di permettere così una politica sociale al nostro cantone. E devono essere anche orgogliosi se hanno creato posti di lavoro per gente che abita in Canton Ticino, posti di lavoro che si vorrebbero salvare dopo questa crisi. Questo è quello che conta.

Da parte mia ho voluto segnalare, in buona compagnia con economisti (da ultimo, notizia di oggi, due professori dell’ETH di Zurigo), politici attenti e vari organismi che tutelano le attività professionali, un problema reale ed oggettivo che è quello dei costi fissi (affitti, leasing, assicurazioni ecc) degli indipendenti e delle PMI. Tra l’altro non è nemmeno scontato che gli indipendenti riceveranno l’importo di CHF 4300 ca. al mese. Tutto dipenderà dalle interpretazioni che daranno le autorità, per talune attività, al concetto di lock down.

Sono stato denigrato come cittadino onesto. Il problema comunque non cambia e soprattutto Cheda non propone alcuna soluzione se non i soliti sterili refrain.

Per fortuna il Ticino non è solo questo.

 

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