DIB. ELETTORALE

Politica di milizia: ma come si fa?

Verso le elezioni comunali a Bellinzona

Maura Mossi Nembrini

*Candidata Plr al Municipio di Bellinzona

 

Ma come si fa? Tendo a rispondere che a taluni nostri politici questa domanda non viene mai posta. Come si concilia una professione, qualunque essa sia, con le ore da mettere a disposizione per la politica? Posso dire ciò che vale per me. Nelle mie 24 ore di vita giornaliera, tolte le 8 canoniche di sonno, ne rimangono 16. Queste 16 ore ognuno di noi le investe come meglio crede, deve o può. C’è chi lavora e dopo il lavoro è ad esempio allenatore di una squadra di seconda lega di calcio. C’è chi deve badare a famigliari magari non più autonomi. C’è chi ha un doppio lavoro per necessità economiche. C’è chi ha un’attività in proprio e lavora anche sabati e domeniche compresi

Perché allora mi si pone questa domanda? Forse perché non è immaginabile che una donna possa essere altrettanto efficace nello svolgere più mansioni? In Ticino non vi è un solo politico che lo faccia per professione tranne i 5 consiglieri di Stato. Tutti gli altri esercitano una professione. Giusto o sbagliato che sia, la Svizzera ha sempre optato per una politica di milizia; infatti anche il parlamento svizzero lo è. In Ticino una città della dimensione di Lugano ha un sindacato al 60%. Al politico spetta innanzitutto  il compito di dare all'apparato amministrativo degli enti pubblici la fiducia, lo stimolo, la passione e la possibilità di svolgere il lavoro per tutti i cittadini. È soltanto con una buona collaborazione tra la politica e l’amministrazione che l’azienda pubblica può ottenere dei risultati. Per questo motivo credo sia possibile mantenere un sistema politico di milizia, anche per una miglior democrazia e libertà di scelta. 

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