Dib. elettorale

Bellinzona, un futuro da città innovativa

Verso le elezioni comunali del 5 aprile

Ivan Zivko
12 marzo 2020
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*Candidato al Municipio e al Cc di Bellinzona per la lista Ppd/Verdi Liberali

Tutto sommato, tralasciando i problemi di sgombero della neve avvenuti un paio di anni fa, si potrebbe dire che il Municipio di Bellinzona in questa legislatura abbia lavorato discretamente. Ma è veramente così? Personalmente mi sembra che si siano soprattutto gestiti gli affari correnti, subendo i cambiamenti più che proporli. Pensiamo al comparto della stazione, le nuove infrastrutture derivano dall’apertura del tunnel di base del Gottardo e da quello prossimo del Ceneri, la città si è semplicemente adeguata, ma davvero non si poteva fare di più per moltiplicarne i benefici? Nell’ambito per esempio delle piste ciclabili, che sono un tassello fondamentale della mobilità del futuro, è stato fatto abbastanza? In centro città qualcosa è stato fatto a livello di segnaletica e su alcuni tratti si sono creati dei raccordi, però appena si esce leggermente verso la periferia di questi interventi si vede ben poco. In generale l’impressione è che si stiano mettendo delle pezze, senza avere però un vero progetto e un obiettivo chiaro da perseguire sul lungo termine. Mi piacerebbe per esempio che la città dicesse che “nei prossimi 5 anni vogliamo aumentare del 20% le persone che si muovono in bici” e che quindi si allestisse un piano per raggiungere questo obiettivo.

Vorrei una città con più coraggio di proporre dei cambiamenti che andassero nella direzione di uno sviluppo sostenibile, sfruttando tutte le possibilità che le nuove tecnologie ci offrono. Quanto bisognerà aspettare per esempio affinché vi sia la possibilità per i dipendenti comunali di lavorare da casa un paio di giorni la settimana? In alcune aziende già si applica il telelavoro, che oltretutto diminuisce il traffico e offre l’opportunità ai genitori di organizzarsi più facilmente con gli impegni famigliari. Oppure perché non si propongono degli incentivi fiscali a quelle aziende che dimostrano di impiegare personale residente e che rispettano il territorio e l’ambiente? Non è forse questo un buono strumento per attirare realtà innovative nel nostro comune? Si è parlato anche molto di quel che sorgerà sull’attuale sedime delle officine, e spesso sento dire che vi si vuole creare un polo tecnologico, attenzione però che le aziende innovative non arrivano in un luogo solo perché lo si è chiamato polo tecnologico, ma bisogna creare le condizioni, le opportunità e le sinergie giuste. A Manno l’UBS ha insediato il suo centro per l’intelligenza artificiale perché li si trova un istituto della SUPSI che lavora in questo ambito. Quindi perché il Comune non propone al Cantone di crearvi per esempio un dipartimento della SUPSI dedicato alle scienze farmaceutiche? D’altra parte siamo l’unica città del Cantone in cui non c’è una sede della SUPSI! Una formazione universitaria di questo tipo potrebbe trovare delle collaborazioni con l’IRB e attirare nuove aziende ad alto valore aggiunto nella regione.

Nei prossimi quattro anni Bellinzona deve progettare con maggiore lungimiranza il proprio sviluppo, con l’obiettivo di avere in futuro una città che sia da esempio per innovazione e sostenibilità.

 

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