Verso le comunali del 5 aprile
Ecco le risposte al nostro questionario di Gilbert Jorio, candidato al Consiglio Comunale per il comune di BELLINZONA sulla lista LISTA N° 1 : Unità di sinistra (PS, PC, GISO e Indipendenti).
Sono vice-presidente del Consiglio direttivo dell'Azienda Multiservizi di Bellinzona e membro di comitato della Fondazione Valle Morobbia. Professionalmente lavoro come quadro dirigente per un importante istituto assicurativo nazionale e sono perito d'esame per apprendisti.
poco
Si, se possibile. Però non con i soldi pubblici.
Nessuna marcia indietro. Si va avanti. L'unione fa la forza.
I divieti in generale non mi piacciono. Si tratta di educare all'utilizzo intelligente di strumenti comunicativi delicati. L'educazione attraverso divieti e privazioni non mi è mai piaciuta.
No, è semplicemente un modo moderno di fare soldi.
Sicuramente non va favorita, non c'è bisogno. Giusto dire che si costruisce sulla base dei piani regolatori attuali. O si cambiano i piani regolatori o non sarà possibile frenare la crescita edilizia.
Troppo poco. In un epoca difficile come quella attuale, la cultura serve come il pane.
Sta alle persone che ci vivono creare e vivacizzare la Città. Non sono la politica e le istituzioni che possono vivacizzare da sole la movida. A Bellinzona non mi sembra che manchino le occasioni d'incontro e le manifestazioni.
Avanti, ma con le dovute misure e cautela.
Assolutamente no. Caso mai un altro binario.
Potenziare le piste ciclabili e il trasporto pubblico su gomma.
Sono pronto, come fatto fino ad oggi in diverse funzioni e realtà, a impegnarmi a fondo per la nostra bella nuova Città e, soprattutto, per la qualità di vita delle donne e degli uomini che vivono nella nostra stupenda Città.
ogni tanto pensare di più a presunti problemi, anziché alle opportunità che abbiamo e che sarebbe bello poter cogliere a tutto vantaggio delle future generazioni.
chi porta avanti seriamente una politica a favore della qualità di vita delle donne e degli uomini che vivono nella nostra Città.
l'improvvisazione, il populismo e la chiusura su se stessi possano prendere piede. Mi piace pensare ad una Bellinzona non solo aperta, ma anche accogliente e solidale, progettuale, che rispetta l'ambiente e il territorio e che sappia garantire alla sua intera popolazione una elevata qualità di vita.