Pechino "si oppone con fermezza" alla presa del controllo del governo olandese sul produttore di chip Nexperia, sussidiaria della cinese Wingtech, perché "viola lo spirito degli accordi contrattuali e i principi di mercato".
L'operazione, ha detto la portavoce del ministero del Commercio He Yongqian nel briefing settimanale, è un "tentativo da parte olandese di espandere il concetto di sicurezza nazionale e di interferire direttamente negli affari interni delle imprese". La mossa "non solo viola spirito degli accordi contrattuali e principi di mercato, ma colpisce in modo grave l'ambiente imprenditoriale olandese", ha aggiunto He.
Il governo olandese, con una nota diffusa domenica scorsa, ha invocato una legge risalente alla Guerra Fredda per assumere di fatto il controllo dell'azienda, basata a Nimega e un tempo parte del colosso dell'elettronica Philips. La mossa, con la estromissione del Ceo cinese, ha significato che ora, malgrado sia una sussidiaria del gruppo di cinese di semiconduttori Wingtech, l'azienda possa continuare la sua produzione regolarmente, ma le sue decisioni possono essere bloccate o revocate dal governo olandese.
L'iniziativa dell'Aja è stata giustificata dai "recenti e acuti segnali di gravi carenze e azioni di governance" all'interno di Nexperia. A settembre, gli Usa hanno esteso le sanzioni Usa alle sussidiarie di aziende cinesi inserite nella lista nera, in base al crescente controllo delle case madri su società controllate in settori sensibili. Nexperia è parte di Wingtech, finita nella 'entity list' americana alla fine del 2024.
Il ministero del commercio cinese, intanto, ha già disposto come ritorsione il divieto d'esportazione in carico alle attività di Nexperia (e dei suoi subfornitori) presenti nella Repubblica popolare: la società ha un impianto di 80'000 metri quadrati nel Guangdong, nell'ambito di stabilimenti di produzione, assemblaggio e collaudo a livello di gruppo presenti in Germania, Filippine, Malesia e Gran Bretagna.