Estero

Gli Usa spingono per l'intesa Siria-Israele

18 settembre 2025
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Nel cuore di un Medio Oriente in piena trasformazione gli Stati Uniti sono vicinissimi a trovare un accordo di spartizione territoriale tra Siria, Turchia e Israele a due passi dalle Alture occupate del Golan.

In questo quadro, mentre l'inviato speciale Onu per la Siria, Geir Pedersen, ha annunciato le sue dimissioni, per la prima volta dopo 25 anni il ministro degli Esteri siriano Assaad Shaybani è ricevuto a Washington per definire gli ultimi dettagli dell'intesa.

"Questo accordo sarà annunciato a breve", ha detto il leader siriano Ahmad Sharaa (Jolani), che in cambio del via libera all'intesa con Israele - paese con cui la Siria è in guerra sin dalla nascita dei due Stati - riceverà pieno riconoscimento diplomatico, essendo invitato dagli Usa a parlare all'Assemblea generale dell'Onu martedì prossimo.

Come ulteriore contropartita, Damasco dovrebbe ottenere la rimozione di sanzioni imposte negli anni dagli Stati Uniti. La rimozione di altre sanzioni era stata annunciata nei mesi scorsi.

"Siamo stanchi di guerre", ha detto Sharaa, per anni capo della disciolta milizia Hayat Tahrir Sham (Hts), ora confluita nel governo e fino a poche settimane inserita nella lista di Washington dei gruppi terroristici. Sharaa ha detto che l'accordo con Israele non riguarda le Alture del Golan, occupate da Israele dal 1967.

Nei giorni scorsi il leader siriano aveva ricevuto a Damasco il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin. Con lui si era consultato sulla bozza del piano di spartizione con Israele per il sud-ovest siriano. In quest'area, confinante anche con la Giordania, Israele ha esteso la sua occupazione militare verso est da quando a dicembre è cambiato il potere in Siria.

Sempre in quest'area si sono verificati a luglio sanguinosi scontri tra milizie druse - alcune indicate come sostenute proprio da Israele - e forze governative. Sul terreno sono rimaste uccise in pochi giorni duemila persone, di cui centinaia di civili drusi, tra cui donne, anziani e bambini. Solo due giorni fa il governo siriano ha annunciato un "accordo di sicurezza" con le élite druse di Sweida. L'intesa, che a livello locale è ben lontana dal pacificare gli animi, è stata approvata dagli Stati Uniti e dalla Giordania, stretti alleati dello Stato ebraico.

In base a questo accordo, Damasco limita la presenza delle sue truppe alle strade principali, affida la sicurezza a un suo cliente druso, e rinuncia di fatto al controllo diretto di una serie di installazioni militari nel mirino di Israele. La Turchia, che nelle ultime ore ha ribadito di voler mantenere le truppe nella Siria settentrionale e centrale, ha chiesto a Damasco e agli Usa di contenere la presenza israeliana all'estremo sud-ovest.