Pechino difende la sua cooperazione energetica con la Russia e critica le pressioni di Washington sui Paesi del G7 e della NATO
La normale cooperazione economica ed energetica "della Cina con i Paesi di tutto il mondo, inclusa la Russia, è legittima, legale e irreprensibile". Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, sulle notizie secondo cui gli Usa hanno esortato i Paesi di G7 e Nato a imporre dazi aggiuntivi su Pechino per gli acquisti del greggio russo, ha affermato che "la mossa degli Stati Uniti è un tipico atto di prepotenza unilaterale e coercizione economica".
Il pressing dell'amministrazione Trump è una mossa "che mina seriamente le regole del commercio internazionale e minaccia la sicurezza e la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali - ha aggiunto Lin, nel corso del briefing quotidiano -. I fatti hanno dimostrato che coercizione e pressione sono impopolari e non risolveranno il problema".
La posizione della Cina "sulla crisi ucraina è coerente e chiara. E dialogo e negoziati sono l'unica via d'uscita praticabile", ha osservato il portavoce, secondo cui Pechino, "fin dal primo giorno della crisi, ha assunto una posizione obiettiva e imparziale, insistendo sulla promozione dei colloqui di pace".