Estero

Sushila Karki diventa la prima premier donna del Nepal

Dopo quattro giorni di vuoto di potere, Karki giura come premier ad interim per guidare il paese verso le elezioni

14 settembre 2025
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Dopo un vuoto di potere durato quattro giorni, Sushila Karki, l'ex presidente della Corte Suprema del Nepal, ha giurato come nuova premier ad interim del "Tetto del Mondo". Ora l'aspetta un compito da far tremare i polsi: tenere unito un paese fratturato e prepararlo alle prossime elezioni, previste per il 5 marzo 2026.

Karki, 73 anni, nella cerimonia davanti al presidente Ram Chandra Poudel, non si è tirata indietro e ha messo in evidenza le sfide che deve affrontare, facendo anche una promessa agli elettori: lei e il suo governo non rimarranno "un giorno in più" rispetto ai sei mesi che separano il Nepal dalle elezioni.

Rinomata per la sua tenacia, amata dai giovani attivisti che hanno votato il suo nome sulla piattaforma Discord, è la prima donna a guidare il governo della nazione himalayana. Karki è nata in una famiglia legata al grande partito democratico del paese, il Nepali Congress, e ne ha poi sposato l'allora leader Durga Subedi, figura controversa e protagonista perfino in un dirottamento aereo 52 anni fa.

"Dobbiamo lavorare secondo il pensiero della Generazione Z", ha sottolineato al giuramento Karki, spiegando che i ragazzi chiedono tre cose: "la fine della corruzione, il buon governo e l'uguaglianza economica". Perché se la scintilla delle proteste che hanno causato 72 morti è stato un divieto del governo ai social media, quello che davvero vuole la Gen Z nepalese è di eradicare la corruzione dilagante nel paese. Una nazione i cui 30 milioni di abitanti sono afflitti da povertà estrema, soprattutto nelle fasce più giovani. La Banca Mondiale dà due dati esemplificativi: un quinto della popolazione tra i 15 e i 24 anni è disoccupato e il Pil pro capite è di soli 1.447 dollari all'anno.

Ora che il parlamento di Kathmandu è stato sciolto, Karki dovrà accompagnare il Nepal alle urne pacificandolo. Un compito arduo visto che le proteste dell'8 e 9 settembre hanno gettato la nazione in una spirale di violenza che ha polarizzato il paese. Ripristinare l'ordine pubblico, ricostruire la sede del parlamento e gli altri edifici chiave attaccati durante le manifestazioni, rassicurare i dimostranti della Gen Z, sono i suoi obiettivi. Ma andranno bilanciati con quelli di tranquillizzare i nepalesi che temono per la tenuta della democrazia e vogliono che i responsabili delle violenze siano assicurati alla giustizia. Un difficile percorso di equilibrio che Karki si appresta a intraprendere nei prossimi mesi.