La Corte Suprema vota a favore della condanna, Bolsonaro rischia fino a 43 anni di carcere
Il caso riguarda la presunta organizzazione criminale guidata da Bolsonaro che, dopo la sconfitta elettorale del 2022 contro Luiz Inácio Lula da Silva, avrebbe tentato di rimanere al potere. Le accuse includono anche la pianificazione di attacchi contro Lula, il vicepresidente Geraldo Alckmin e lo stesso Moraes, oltre all'assalto violento del Parlamento, del palazzo presidenziale e della Corte suprema da parte dei bolsonaristi l'8 gennaio del 2023.
Moraes ha parlato di rischio di ritorno alla dittatura e ha sottolineato che il processo non subirà pressioni interne o esterne, in riferimento all'amministrazione del presidente statunitense, Donald Trump. Domani è previsto il voto di Luiz Fux, seguito da altri due giudici. Visto che a giudicare Bolsonaro non è la plenaria della Corte composta da 11 membri ma la prima sezione del massimo tribunale, formata da cinque, basterà un altro voto per la condanna definitiva per l'ex presidente.
Bolsonaro, ai domiciliari a Brasilia, rischia fino a 43 anni di carcere e potrà fare appello solo se due giudici su cinque voteranno contro la sua condanna mentre, in caso di quattro a uno o cinque a zero la sentenza sarà passata in giudicato. In tal caso la difesa dell'ex presidente potrà appellarsi solo alle corti internazionali, a cominciare dalla Corte interamericana dei diritti umani dell'Organizzazione degli stati americani (Osa).