Tom Barrack lascia il sud del Libano dopo tensioni per le sue dichiarazioni su Hezbollah
I media statali libanesi hanno riferito che l'inviato statunitense Tom Barrack ha interrotto la sua visita nel sud del paese a causa delle proteste contro le pressioni statunitensi per il disarmo dell'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista Hezbollah e per le sue parole pronunciate ieri durante una conferenza stampa a Beirut che hanno scatenato le polemiche.<\/p>
In quell'occasione, Barrack ha chiesto ai giornalisti di "comportarsi civilmente", aggiungendo: "Nel momento in cui tutto questo inizierà a diventare caotico, quasi animalesco, ce ne andremo".<\/p>
L'agenzia di stampa nazionale NNA ha riferito che Barrack è arrivato in elicottero presso una caserma dell'esercito libanese a Marjayoun, vicino al confine, con soldati schierati nella zona. Successivamente, NNA ha riferito che l'inviato aveva annullato le tappe programmate nella vicina Khiam, colpita da Israele durante le sue ultime ostilità con Hezbollah, e nella città costiera di Tiro.<\/p>
Un portavoce ha detto che l'ambasciata statunitense non commenta i programmi dei funzionari per motivi di sicurezza. Un corrispondente dell'agenzia di stampa France-Presse (Afp) a Khiam ha visto un gruppo di residenti - alcuni dei quali sventolavano bandiere di Hezbollah o tenevano in mano foto di combattenti uccisi nel conflitto - manifestare contro Barrack. Alcuni calpestavano una Stella di David disegnata in blu sulla strada, vicino alle parole in arabo "L'America è il grande Satana" e "Barak è un animale" scritte in inglese, in riferimento alle sue parole con i reporter.<\/p>