Accuse di pratiche sleali e tensioni sui social media aggravano i rapporti bilaterali
Il governo degli Stati Uniti ha aperto un'indagine sul Brasile per presunte pratiche commerciali sleali, tra cui restrizioni al commercio digitale e ritorsioni contro i network di social media Usa.
La decisione, annunciata dal rappresentante per il Commercio Jamieson Greer, segna un'escalation delle tensioni bilaterali, una settimana dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di imporre dazi del 50% sulle importazioni del paese.
"Su indicazione del Presidente Trump, sto avviando un'indagine ai sensi della Sezione 301 (del Trade Act, ndr) sugli attacchi del Brasile alle aziende statunitensi di social media, nonché su altre pratiche commerciali sleali che danneggiano le imprese, i lavoratori, gli agricoltori e gli innovatori tecnologici americani", ha dichiarato Greer in una nota.
L'indagine evidenzia anche un "fallimento" da parte dell'amministrazione di Luiz Inácio Lula da Silva nell'applicazione delle normative anticorruzione. Sul fronte ambientale, gli Usa accusano il Brasile di carenze nel contrasto alla deforestazione. Secondo la dichiarazione, ciò compromette la competitività dei produttori americani di legname e di prodotti agricoli.