Barrot sottolinea l'importanza della negoziazione per affrontare la crisi nucleare iraniana e prevenire escalation in Medio Oriente
"Respingiamo ogni tentativo di organizzare un cambio di regime" in Iran "con la forza, crediamo nel diritto dei popoli di autodeterminarsi". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, all'arrivo al Consiglio Ue Esteri.
Pensare ad un cambiamento di regime in Iran "attraverso la forza" è "illusorio", secondo Barrot.
Il capo del Quai d'Orsay ha insistito questa mattina sul "rischio esistenziale per l'Europa rappresentato dal programma nucleare iraniano": "L'Europa - ha detto Barrot - può portare la sua esperienza, la sua competenza", ha aggiunto, ricordando che la riunione di venerdì scorso a Ginevra è stata "aperta con le autorità iraniane".
Il ministro, che ha lanciato un appello alla "soluzione" della crisi "attraverso il negoziato", ha respinto "qualsiasi tentativo di organizzare un cambio di regime attraverso la forza": "Sarebbe illusorio e pericoloso pensare di poter provocare un cambiamento del genere con la forza e le bombe".
Sul nucleare per Barrot "non esiste una soluzione duratura" raggiungibile "con mezzi militari, solo la negoziazione consentirà di inquadrare in modo rigoroso e duraturo il programma nucleare iraniano e di fornire risposte durature a queste questioni, a questi problemi esistenziali per Israele, per la regione e per l'Europa".
"Siamo molto preoccupati per un'escalation che potrebbe essere devastante in Medio Oriente e avere conseguenze molto pesanti per la stabilità mondiale. Per questo motivo abbiamo fatto appello alla moderazione, a fermare gli attacchi, al termine degli attacchi e all'Iran a non prendere alcuna misura suscettibile di aggravare ulteriormente la situazione", ha detto.