Dopo attacchi ai siti nucleari iraniani, tensioni crescenti in Medio Oriente.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato per la prima volta di essere aperto a un cambio di regime in Iran, a seguito degli attacchi ai siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz ed Esfahan. Trump ha espresso la sua posizione attraverso un messaggio sui social media, parafrasando il suo famoso slogan "Make America Great Again" in "Make Iran Great Again". Ha sottolineato che se l'attuale regime iraniano non è in grado di migliorare il paese, un cambio di regime potrebbe essere giustificato.
Trump ha inoltre affermato che i siti nucleari iraniani hanno subito danni significativi, come dimostrato dalle immagini satellitari, descrivendo la situazione con il termine "annientamento". Ha specificato che i danni maggiori si sono verificati sotto il livello del suolo, in strutture profondamente incastonate nella roccia.
Nel frattempo, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'ambasciatore iraniano ha accusato gli Stati Uniti di aver avviato una "guerra con pretesti assurdi e inventati". Funzionari militari e dell'intelligence americani hanno segnalato che milizie sostenute dall'Iran potrebbero prepararsi ad attaccare basi statunitensi in Iraq e forse in Siria.
Le tensioni si sono ulteriormente intensificate con il continuo scambio di attacchi missilistici tra Iran e Israele. La Forza di Difesa Israeliana ha lanciato un attacco con 20 caccia contro obiettivi militari iraniani, colpendo siti di stoccaggio e infrastrutture di lancio di missili. Teheran ha denunciato la morte di tre persone a seguito di un attacco israeliano.
Questa situazione ha avuto ripercussioni sui mercati petroliferi, con un aumento dei prezzi del greggio di oltre il 4% in Asia. Gli investitori temono un ulteriore inasprimento del conflitto in Medio Oriente e la possibile chiusura dello Stretto di Hormuz, cruciale per il transito del petrolio mondiale.
In risposta alla crisi, Trump ha rinviato la sua partenza per il vertice NATO ad Amsterdam, inizialmente prevista per oggi. La Casa Bianca ha comunicato che il presidente parteciperà a una riunione con il Consiglio per la sicurezza nazionale, mentre la sua partenza è stata posticipata a martedì.