Dopo giorni di paura e un viaggio caotico, la famiglia si riunisce a Roma grazie all'aiuto del Consolato
"Sono stati giorni difficili. Abbiamo avuto molta paura e visto esplosioni vicino a dove abitavamo. È stato poi difficile arrivare a Baku. Ci abbiamo impiegato un giorno con un taxi e c'era tanto caos di traffico. Ero da sola con mia figlia. Ora, per fortuna, siamo qui". È la testimonianza, all'aeroporto di Fiumicino, di una signora italo-iraniana con la sua bimba di 9 anni, rientrate questa notte in Italia via Baku (Azerbaijan), dopo essere fuggite da Teheran dove erano tornate poco prima dello scoppio della guerra per una visita familiare.
Negli occhi ancora la paura vissuta in questi ultimi giorni ma anche il sollievo di essere tornate a Roma, dove vivono, e di aver abbracciato il marito a Baku. L'uomo, italiano di origine persiana, infatti, ha raggiunto Baku tre giorni fa ed è riuscito a organizzare il trasferimento della moglie sia per gli aspetti di trasporto che di ingresso nel Paese azero.
Sorridente e felice di essere tornata in Italia la bimba, che abbraccia stretto stretto il suo maxi pupazzo: "Si chiama Zucchero filato e sono contenta di essere di nuovo a casa". "Il Consolato mi ha aiutato molto e siamo riusciti a prendere, dal ministero azero, il codice necessario per loro - ha detto il marito -, sono riuscite ad entrare poi via Astara. Finalmente ora sono in Italia: ero veramente molto preoccupato per la situazione di guerra, che sta peggiorando ora dopo ora. Mia moglie e la bimba erano tornate il giovedì in Iran per andare a trovare dei familiari. Tutto è scoppiato il giorno dopo che erano arrivate. Eravamo sempre in contatto ma ora non c'è più internet, al massimo al 3 per cento".
Sul volo di linea arrivato intorno alle 2 da Baku allo scalo romano non c'erano altri italiani.