Estero

Turisti e stranieri bloccati in Iran e Israele a causa della guerra

Governi di tutto il mondo organizzano evacuazioni e assistenza per il rimpatrio dei cittadini

18 giugno 2025
|

Con la guerra che non si ferma, cresce la preoccupazione tra le decine di migliaia di turisti e stranieri, bloccati in Iran e Israele con gli spazi aerei che restano chiusi e l'unica soluzione rimane quella di uscire attraverso i valichi di terra.

Così, i governi di tutto il mondo si sono attivati, organizzando evacuazioni oppure offrendo assistenza logistica e consolare a coloro che vogliono rimpatriare.

In Israele, intanto, è atterrato il primo volo di rientro dei suoi cittadini, rimasti bloccati all'estero per la guerra. Lo Stato ebraico ha anche annunciato l'apertura di un portale web per agevolare gli stranieri che intendono lasciare il Paese non appena sarà riaperto lo spazio aereo o si creerà qualche finestra. Un formulario d'iscrizione, con l'invito ad aderire rapidamente: verranno create infatti delle liste di viaggio in base alle priorità di registrazione.

Si calcola che siano circa 38mila i turisti presenti in questi giorni in Israele. Tra le difficoltà logistiche e gli attacchi che proseguono su entrambi i Paesi, decine di cancellerie di tutto il mondo hanno già organizzato il rimpatrio di centinaia di cittadini dallo Stato ebraico: la Germania ha predisposto il rientro di circa 200 persone con un volo commerciale charter in Giordania, e un secondo volo da Amman è previsto per giovedì.

La Grecia ha dichiarato di aver rimpatriato 105 dei suoi cittadini e diversi altri stranieri, mentre Varsavia ha annunciato che un primo gruppo di polacchi è riuscito a tornare in patria, con un altro aereo previsto per giovedì. A Sofia, un aereo privato con a bordo 148 persone evacuate, tra cui 89 bulgari, è atterrato nella notte tra martedì e mercoledì. E anche gli Usa lavorano a voli di evacuazione e partenze in nave per gli americani.

L'ambasciata russa a Tel Aviv ha annunciato la partenza delle famiglie dei diplomatici russi. E anche Londra ha ordinato l'evacuazione dei familiari dei suoi diplomatici per ragioni precauzionali. Per quanto riguarda gli stranieri bloccati in Iran, dall'inizio della guerra almeno 700 persone di 17 Paesi sono riuscite a uscire dalla Repubblica islamica verso l'Azerbaijan e l'Armenia, mentre la Cina ha annunciato di aver già evacuato quasi 800 suoi cittadini dall'Iran dall'inizio della guerra, predisponendo il rimpatrio di altre mille persone.

Anche l'Italia si muove per assistere i connazionali che vogliono rimpatriare: "Non si può fare un'evacuazione, lo spazio aereo è chiuso", ha precisato il ministro degli esteri Antonio Tajani, ma "stiamo vedendo come far uscire da Israele, come abbiamo fatto dall'Iran, gli italiani che vogliono farlo". In questa fase, il lavoro si concentra sugli italiani e italo-israeliani, circa 100-150 persone, che si trovano nello Stato ebraico per motivi di turismo e residenti in Italia.