Liam O'Hanna, noto come Mo Chara, accusato di aver sventolato un vessillo di Hezbollah durante un concerto
È comparso oggi per un'udienza introduttiva dinanzi alla Westminster Magistrates Court di Londra il frontman del popolare gruppo rap nordirlandese dei Kneecap, incriminato il mese scorso da Scotland Yard fra molte polemiche e controversie per violazione della legge britannica sul terrorismo, poiché accusato di aver sventolato durante un concerto nel novembre scorso un vessillo di Hezbollah: organizzazione sciita libanese inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche dal Regno Unito.
Il cantante, Liam O'Hanna, noto al pubblico col nome d'arte di Mo Chara, è arrivato avvolto in una kefiah palestinese fra centinaia di persone schieratesi fuori dal tribunale per protestare a suo favore al grido di "Palestina libera", "Mo Chara libero" e "Basta alle persecuzioni politiche". Il giudice ha formalizzato le imputazioni e lo ha lasciato andare a piede libero fissando la prossima udienza per agosto. Il team legale della difesa è guidato da Gareth Pierce, celebre avvocato dei diritti umani.
I Kneecap e il loro leader - accusati dalla destra britannica di aver anche incitato il pubblico a slogan violenti contro il Partito Conservatore in alcune esibizioni - negano d'aver commesso reati, di essere a favore della violenza e di gruppi come Hezbollah o Hamas e si dicono perseguitati per le loro opinioni anticonformiste: sostenendo di avere solo voluto simbolicamente dar forza ribelle alla protesta contro i devastanti attacchi d'Israele nella Striscia di Gaza.
Al momento restano in cartellone fra le band invitate all'imminente edizione 2025 del celebre festival musicale di Glastonbury, in Inghilterra, malgrado le sollecitazioni della leader Tory, Kemi Badenoch, a metterli al bando. Al loro fianco si sono schierati grandi nomi della musica come Massive Attack, Pulp o Fontaines Dc, che hanno evocato un "tentativo di censura" delle autorità.