Estero

Medico siriano condannato all'ergastolo per crimini contro l'umanità in Germania

Il Tribunale di Francoforte ha giudicato colpevole un quarantenne per torture e omicidi in un ospedale militare di Homs

16 giugno 2025
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Il Tribunale di Francoforte sul Meno ha condannato oggi all'ergastolo un quarantenne siriano per crimini contro l'umanità. L'uomo aveva lavorato tra il 2011 e il 2012 come medico in un ospedale militare di Homs e, in particolare, era stato assegnato al Reparto 261 del penitenziario locale, dove erano stati rinchiusi gli oppositori al regime.

Al termine del dibattimento è stato possibile accertare che l'imputato, A. M., si è reso responsabile, tra l'altro, in due casi della morte e in otto casi di tortura di membri dell'opposizione al regime di Bashar al-Assad. In particolare, il medico ha usato violenza contro ragazzi di appena quattordici e quindici anni, "ha effettuato operazioni chirurgiche senza anestesia", ha torturato persone "versando benzina sui genitali per poi dargli fuoco", come si legge nel comunicato del Tribunale.

A. M. voleva dimostrare il suo potere uccidendo e torturando alcuni reclusi e allo stesso tempo farne un esempio per reprimere la ribellione di una parte della popolazione siriana.

Sebbene l'uomo abbia negato le accuse, è stato condannato grazie all'interrogatorio di oltre cinquanta testimoni, tra cui ex colleghi medici dell'ospedale militare di Homs e vittime dei suoi abusi.

Contro la sentenza potrà essere presentato appello presso la Corte federale di Cassazione. Il Tribunale ha disposto che A. M. resti in carcere dove si trova dal 20 giugno 2020. L'uomo è in Germania dal 2015 e ha lavorato anche in ospedali tedeschi prima di essere riconosciuto da alcune delle vittime e arrestato.

Il fatto che possa essere processato da un tribunale tedesco per crimini commessi nel suo paese è dovuto al cosiddetto principio di giurisdizione universale del diritto penale internazionale: in Germania la prima sentenza contro un cittadino siriano accusato di crimini contro l'umanità è stata pronunciata nel gennaio 2022 dal Tribunale di Coblenza (Renania-Palatinato, Germania centrale).