Manifestazione guidata da Vox chiede le dimissioni del premier tra accuse di corruzione
Al grido di 'Pedro Sanchez dimision!' alcune centinaia di persone - seicento secondo la prefettura - hanno partecipato questa sera a Madrid alla marcia di protesta guidata dal leader dell'ultradestra Vox, Santiago Abascal, fino alla sede del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) per esigere le dimissioni del presidente del governo. Dietro lo striscione con la scritta 'Tutti in carcere!', assieme ad Abascal altri dirigenti di Vox, fra i quali Jorge Buxadé, eurodeputato e vicepresidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti europeo, e il leader del partito ultrà 'Se acabò la fiesta' (Salf), Alvise Perez.
Fra un ampio schieramento di polizia, con bandiere spagnole e con simboli del periodo franchista, scandendo slogan come "non è un presidente, è un delinquente", i manifestanti hanno raggiunto la sede della federazione socialista di Calle Ferraz, alcuni agitando striscioni con la foto dell'ex n.3 del Psoe, Santos Cerdan, mascherato da maiale, "Un tipo che è circondato dalla corruzione, che ha la moglie e il fratello imputati e arrivato al potere ingannando gli spagnoli, deve lasciare la Moncloa", ha detto Abascal nel riferirsi al premier Sanchez, in dichiarazioni ai cronisti.
La protesta è stata convocata dopo la pubblicazione del rapporto dell'Unità centrale operativa della Guardia Civile, che ha coinvolto il responsabile di organizzazione del Psoe Cerdan in un'inchiesta su presunti appalti su opere pubbliche, in cui sono indagati l'ex ministro socialista José Luis Abalos e l'ex consigliere, Koldo Garcia. Uno scandalo di tali proporzioni da aver forzato ieri il presidente del governo a chiedere "scusa ai cittadini".
Abascal ha di nuovo sollecitato il leader del conservatore Partito Popolare, Alberto Nunez Feijoo, a presentare una mozione di censura a Pedro Sanchez, per la quale le destre al momento non contano con la maggioranza sufficiente al Congresso spagnolo perché possa essere approvata.