Prima attività simultanea nell'area economica esclusiva del Giappone, segnale delle crescenti capacità operative cinesi
Due portaerei cinesi, la Liaoning e la Shandong, sono state avvistate nelle acque del Pacifico occidentale, impegnate per la prima volta in un'attività simultanea nell'area economica esclusiva del Giappone a segnalare un'altra pietra miliare significativa delle capacità operative dell'Esercito popolare di liberazione.
La Shandong e altre quattro navi, tra cui un cacciatorpediniere lanciamissili, hanno navigato sabato in acque a circa 550 km a sudest di Miyakojima, nella prefettura di Okinawa, ha riferito il ministero della Difesa nipponico.
Lunedì tre navi, tra cui la Shandong, si sono spostate nella zona economica esclusiva del Giappone a nord di Okinotorishima, l'isola più meridionale del Sol Levante. Caccia ed elicotteri sono decollati e atterrati dalla portaerei. La Liaoning è stata attiva intorno a Minamitorishima, l'isola nipponica più orientale, da sabato a domenica.
Questa è la prima volta che il ministero della Difesa giapponese ha rilasciato informazioni sulle portaerei cinesi che hanno attraversato la cosiddetta 'seconda catena di isole', linea ideale che si estende dalle isole Ogasawara in Giappone fino a Guam e che rappresenta una barriera strategica fondamentale per gli Usa.
Il cacciatorpediniere Ikazuchi e gli aerei da pattugliamento nipponici hanno condotto attività di sorveglianza e raccolta di informazioni.
La Liaoning e la Shandong, insieme a una flotta di oltre 20 navi da guerra, hanno operato quindi a est di Taiwan. Malgrado si tratti del primo schieramento del suo genere nel Pacifico occidentale, l'attività di entrambe le portaerei è già avvenuto in passato. Nell'ottobre del 2024, ad esempio, le due unità hanno operato per la prima volta nel mar Cinese meridionale.
Proprio intorno a Taiwan, nel 2025 sono state avvistate navi cinesi per più di 1.350 volte (+26% annuo), mentre la Marina di Pechino ha effettuato la prima circumnavigazione dell' Australia. Si tratta di iniziative che segnalano le ambizioni di Pechino in acque profonde e la sua capacità di spingersi oltre la prima e la seconda catena di isole, inviando un messaggio chiaro non solo agli Usa e a Taiwan, ma anche ad Australia, Giappone e Filippine.