Estero

USA: Cremlino, Golden Dome è decisione sovrana di Washington

21 maggio 2025
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Quella di creare il sistema antimissilistico Golden Dome è una decisione "sovrana" degli USA. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe.

"Se gli Stati Uniti ritengono che ci sia una minaccia missilistica, allora, naturalmente, sviluppano sistemi di difesa missilistica", ha affermato il portavoce commentando l'annuncio del presidente americano Donald Trump.

Sul Golden Dome sono "necessarie consultazioni" con Mosca al fine di "riprendere i contatti per ristabilire una stabilità strategica" e riesumare i colloqui sul nucleare tra USA e Russia, ha aggiunto Peskov.

Quanto all'Ucraina, il portavoce ha affermato che la Russia non sta ritardando il processo per la preparazione di un memorandum con l'Ucraina per la soluzione del conflitto in Ucraina. "Nessuno è interessato a ritardare il processo, tutti stanno lavorando in modo dinamico, vi terremo informati", ha detto ai giornalisti. "Naturalmente, gran parte di questo lavoro viene svolto in modo discreto e non dovrebbe essere reso pubblico", ha aggiunto Peskov.

Stando a quest'ultimo la Russia non ha ricevuto ancora alcuna proposta dal Vaticano per una possibile mediazione sul conflitto in Ucraina, ma "accoglie con favore la disponibilità e gli sforzi di tutti quei paesi che desiderano contribuire a una rapida soluzione". "Finora non è stata presa alcuna decisione sulla sede di ulteriori negoziati", ha aggiunto il portavoce, citato dall'agenzia Interfax.

Intanto, riporta il "New York Times", il presidente statunitense Donald Trump avrebbe detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ad altri leader europei che la Russia e l'Ucraina dovranno trovare una soluzione alla guerra, solo pochi giorni dopo aver sostenuto che solo lui e il presidente russo Vladimir Putin avevano il potere di arrivare ad un accordo. Trump, dunque, avrebbe già deciso. Il leader americano, scrive il giornale che cita sei funzionari a conoscenza dei colloqui, ha parlato con Zelensky e gli altri leader dopo la sua conversazione telefonica avuta con Putin lunedì.

"La domanda più profonda - commenta il "New York Times" - è se (il presidente) sta abbandonando anche il progetto che l'America porta avanti da tre anni di sostenere l'Ucraina, una democrazia nascente che lui stesso ha spesso accusato per essere stata invasa illegalmente".