Estero

Libia riconosce la giurisdizione della Corte Penale Internazionale

Il procuratore Khan chiede l'arresto del generale Almasri, accusato di crimini gravi.

15 maggio 2025
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La Libia ha ufficialmente riconosciuto la giurisdizione della Corte Penale Internazionale (CPI) sui crimini di guerra e le repressioni avvenute dal 2011 fino alla fine del 2027. L'annuncio è stato dato dal procuratore della CPI, Karim Khan, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Khan ha immediatamente richiesto l'arresto e la consegna alla CPI del generale Almasri, responsabile del centro di detenzione di Mitiga a Tripoli. Almasri è ricercato per omicidio, stupro e tortura, ed è stato al centro di polemiche in Italia, dove era stato catturato e successivamente rilasciato e rimpatriato.

"Elogio il coraggio e la leadership delle autorità libiche per aver riconosciuto l'autorità della corte", ha dichiarato Khan. Sebbene la Libia non sia membro dello Statuto di Roma, il Consiglio di Sicurezza ha deferito la situazione del Paese alla CPI nel febbraio 2011, in seguito alle proteste contro il regime di Muammar Gheddafi.

Nel frattempo, Tripoli vive una calma tesa dopo recenti scontri armati e proteste contro il governo. Il ministero dell'Interno del governo di unità nazionale ha dichiarato che la situazione della sicurezza è sotto controllo, con pattuglie dispiegate in punti strategici per rassicurare i residenti.

In un'inattesa mossa, il Consiglio presidenziale libico ha congelato tutte le decisioni militari e di sicurezza del premier Dbeibah, incluso lo scioglimento della milizia Radaa, responsabile dei recenti combattimenti. È stata istituita una commissione d'inchiesta per indagare sugli eventi recenti e determinare le responsabilità per i danni causati.

Le tensioni sono aumentate con manifestazioni davanti alla residenza del premier, dove le forze di sicurezza hanno disperso i manifestanti con le armi. Alcuni dimostranti hanno chiesto il ritorno di Saif Gheddafi alla presidenza, mentre altri sostengono Khalifa Haftar.

In un altro episodio, un responsabile della sicurezza è sopravvissuto a un attacco armato durante una protesta. I manifestanti hanno anche incendiato veicoli militari, secondo il Libya Observer.

Politicamente, il premier Dbeibah è sotto pressione, con richieste di dimissioni da parte di tribù locali e oppositori politici. Il Consiglio militare di Misurata ha avvertito che qualsiasi attacco al governo di unità sarà affrontato con fermezza.