Estero

Condannate in Gb 'le 6 spie bulgare della banda dei Minions'

12 maggio 2025
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Sono stati condannati a pene comprese fra 10 anni e 8 mesi e 5 anni di reclusione i sei cittadini bulgari, 4 uomini e 2 donne, residenti nel Regno Unito e attivi anche in altri Paesi europei, dichiarati colpevoli nei mesi scorsi dalla giustizia d'oltre Manica di spionaggio al servizio della Russia per tutta una serie di azioni risalenti a un periodo compreso tra il 2020 e il 2023.

Le pene sono state comminate dal giudice Nicholas Hilliard, della corte londinese di Old Bailey, dopo un'articolata vicenda processuale seguita come una spy story carica d'intrecci e rivelazioni a puntate dai media dell'isola.

Orlin Roussev, di 47 anni, Biser Dzhambazov, di 43, Ivan Stoyanov, di 34, Katrin Ivanova, di 33, Vanya Gaberova, di 30, e Tihomir Ivanchev, di 39, erano stati additati come protagonisti di elaborate operazioni di sorveglianza su persone e bersagli 'sgraditi' a Mosca o a Paesi alleati del Cremlino quale il Kazakhstan: inclusi giornalisti investigativi, dissidenti e una base Usa in Germania dove si addestrano militari ucraini. Da alcuni scambi di messaggi resi noti nelle udienze è emerso che i sei s'erano dati l'appellativo di "minions", come gli ometti gialli che nel film d'animazione 'Cattivissimo me' sono servitori del male.

Stando alla pubblica accusa, il sestetto era stato assoldato dall'austriaco Jan Marsalek, inafferrabile ex manager della società di servizi finanziari tedesca Wirecard, ricercato vanamente da tempo dagli investigatori occidentali anche sotto lo pseudonimo di Rupert Ticz e considerato un operativo.

Secondo i risultati delle indagini, avallati dalla sentenza odierna, i 'minions' avevano spiato fra l'altro Christo Grozev, giornalista bulgaro anti-Putin al centro anche di un ipotetico piano di rapimento, e Roman Dobrokhotov, reporter e dissidente russo rifugiatosi a Londra dove ha fondato il sito The Insider. Durante il processo, la procuratrice Alison Morgan aveva accreditato il gruppo come "una cellula di spie in grado di usare metodologie sofisticate, di svolgere attività di sorveglianza d'individui e siti ad hoc, di creare false identità e d'impiegare tecnologie avanzate per acquisire informazioni".

Il giudice Hilliard ha rinfacciato ai sei di aver agito per avidità e ha evocato "prove" concrete su un sostanzioso giro di denaro in cripto-valuta. Ha poi parlato di una minaccia rilevante alla "sicurezza nazionale" del Regno, pur riconoscendo che i loro obiettivi non hanno alla fine sofferto danni. Ha tuttavia calibrato le pene a seconda dei gradi di coinvolgimento: 10 anni e 8 mesi a Roussev, indicato come coordinatore della gang in tutte e sei le operazioni individuate dalla polizia e dal controspionaggio; attorno ai 10 anni a Dzhambazov e alla Ivanova; 8 anni a Ivanchev; 6 anni e 8 mesi alla Gaberova (che sarebbe stata condizionata dal compagno Dzhambazov); e 5 anni a Stoyanov, il complice di più piccolo cabotaggio. Tutti - ha decretato il giudice - dovranno scontare metà della pena in carcere prima di poter accedere alla libertà condizionata e di essere sottoposti al provvedimento dell'espulsione in Bulgaria.