Estero

Incendi boschivi vicino a Gerusalemme sotto controllo ma il rischio rimane alto

Riaperti i collegamenti stradali principali, ma i venti potrebbero riaccendere i focolai. Arresti per sospetto di incendio doloso.

1 maggio 2025
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Secondo i vigili del fuoco, gli incendi boschivi divampati nei pressi di Gerusalemme sono in gran parte sotto controllo. Un portavoce dei pompieri ha dichiarato all'agenzia di stampa France-Presse (AFP) che rimangono solo focolai isolati. Ha tuttavia avvertito che forti venti potrebbero far divampare nuovamente i roghi.

Nel frattempo, tutte le principali arterie stradali chiuse a causa degli incendi sono state riaperte, compresa la strada più importante tra Gerusalemme e Tel Aviv.

Il portavoce ha aggiunto che le forze di emergenza rimarranno nelle zone colpite. A Latrun, a circa 25 chilometri da Gerusalemme, il fumo si è alzato nei pressi di un monastero mentre i vigili del fuoco erano all'opera.

In precedenza i pompieri avevano comunicato che dodici aerei erano stati dispiegati per combattere i roghi. Secondo la polizia, circa 13'000 ettari di bosco sono stati bruciati dalle fiamme.

Secondo l'organizzazione di soccorso israeliana Magen David Adom, ieri 23 persone sono state ricoverate in ospedale, soprattutto per intossicazione da fumo e ustioni. Secondo la radiotelevisione pubblica israeliana Kan, 17 vigili del fuoco sono rimasti feriti. Oltre ai pompieri, per domare le fiamme sono intervenuti anche i militari.

A causa delle condizioni meteorologiche pericolose, diversi eventi previsti per ieri sera in occasione della Festa dell'indipendenza israeliana a Gerusalemme sono stati annullati. Nonostante le operazioni di spegnimento ancora in corso, i festeggiamenti sono ripresi oggi.

Ieri sera il capo del governo israeliano Benjamin Netanyahu aveva definito i roghi una "emergenza nazionale" e aveva messo in guardia in particolare dal pericolo per Gerusalemme. L'esecutivo dello Stato ebraico ha chiesto l'aiuto di diverse Nazioni del Mediterraneo per combattere gli incendi. Secondo il ministero degli esteri israeliano, Croazia, Francia e Italia hanno promesso il loro sostegno; Cipro e Serbia hanno annunciato l'invio di elicotteri antincendio.

Gli incendi sono divampati ieri in diverse zone con fitta vegetazione. Il ministro della sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir (estrema destra) ha suggerito che la causa degli incendi sia dolosa. Il quotidiano in linea "The Times of Israel" ha riferito che Netanyahu ha dichiarato oggi che 18 persone sono state arrestate con l'accusa di aver appiccato le fiamme. Una di queste sarebbe stata colta in flagrante.

Ieri il movimento islamista Hamas, al potere a Gaza, ha cavalcato la crisi con un messaggio incendiario sulla piattaforma di messaggistica Telegram: "Palestinesi bruciate tutto ciò che potete, boschi, foreste, case dei coloni (tutti gli israeliani vengono chiamati coloni dai palestinesi). I giovani della Cisgiordania, di Gerusalemme, di Israele hanno dato fuoco alle loro auto (). Gaza attende la vendetta dei liberi", ha scritto l'organizzazione fondamentalista.

Prima ancora un messaggio del media palestinese Jenin news network ha invitato i palestinesi a "bruciare i boschi vicino agli insediamenti". Alcuni canali hanno maledetto l'Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen per aver offerto aiuto a Israele e invocato: "Eroi, questo è il vostro giorno. Sfruttate gli incendi e fateli crescere. Benzina e una scintilla possono trasformare Israele in un inferno di fuoco". Sul canale arabo Nablus News è stato diffuso un video di incitamento che invita a "trasformare la notte in un giorno di fuoco".

Gli incendi boschivi sono piuttosto comuni in Israele, ma non particolarmente frequenti.