Estero

Distruzione di macchinari a Gaza blocca il recupero dei corpi sotto le macerie

L'ONU denuncia l'impossibilità di rimuovere detriti e recuperare 11.000 corpi dopo i raid israeliani

24 aprile 2025
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La distruzione di macchinari pesanti, tra cui ruspe e bulldozer, secondo l'Idf utilizzati da Hamas per attività terroristiche, avvenuta martedì in seguito ai raid aerei israeliani, ha dato il colpo di grazia alle speranze di tante famiglie di Gaza di ritrovare i corpi dei loro cari sotto le macerie dei tanti edifici distrutti.

Lo sostiene l'Onu, che riferisce come secondo le autorità locali, cui senza questi macchinari la rimozione dei detriti è bloccata e ciò rende impossibile recuperare i circa 11'000 corpi ancora intrappolati sotto le macerie. Per gli abitanti di Gaza seppellire i morti è sacro e non avere accesso al corpo dei loro cari è una tragedia nella tragedia.

Le Nazioni Unite stimano che circa il 92% degli edifici residenziali di Gaza, ovvero circa 436'000 case, siano stati danneggiati o distrutti dall'inizio del conflitto.

I detriti risultanti ammontano a circa 50 milioni di tonnellate, una quantità enorme di macerie che, nelle condizioni attuali, richiederebbe decenni per essere rimossa. Inoltre, le organizzazioni umanitarie avvertono che il ritardo nella rimozione delle macerie e nel recupero dei corpi non solo aggrava il trauma psicologico a Gaza, ma rischia anche di trasformarsi in un disastro sanitario e ambientale.