la guerra in ucraina

Mosca schernisce il summit dei ‘volenterosi’

Gli inviati di Washington e Kiev a Parigi per trovare una via per la tregua. Trump: ‘Mai stato un fan di Zelensky’

Volodymyr Zelensky
(Keystone)
17 aprile 2025
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Prove di dialogo a Parigi dove si sono riuniti, su iniziativa dei "volenterosi", europei, uomini di Trump e ministri di Zelensky. Obiettivo: "Una tregua in tempi rapidi e una pace solida e duratura" in Ucraina. In uno scenario di grande tensione mondiale, anche tra Stati Uniti ed Europa, è stata "un'occasione importante", ha sottolineato Emmanuel Macron, intervenendo nel corso di una giornata con un'agenda fitta di incontri ristretti e riunioni allargate. Lo scopo del cosiddetto "formato E3" (Francia-Gran Bretagna-Germania) è di riportare l'Europa in primo piano al tavolo della pace, dopo essere stata messa ai margini dall'irruzione Donald Trump. "È un formato che ha mostrato di funzionare - ha fatto sapere l'Eliseo a fine giornata - e andremo avanti così con un nuovo appuntamento fra una settimana a Londra".

Intanto il presidente americano, incontrando la premier Giorgia Meloni, ha chiarito il suo pensiero sulle responsabilità di una guerra che, ha sottolineato, non sarebbe mai dovuta cominciare: "Non ritengo Zelensky responsabile - ha affermato - ma non sono mai stato un suo grande fan, non mi piace". Trump ha quindi aggiunto che "molto presto avremo notizie dalla Russia", aprendo a una missione di pace europea in Ucraina: "Le missioni di pace sono sempre benvenute".

Chi c’era

Nella capitale francese intanto si sono succeduti gli incontri, a partire dal pranzo di lavoro all'Eliseo tra Macron, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, e l'inviato per il Medio Oriente di Donald Trump, Steve Witkoff. Pranzo seguito da un vertice che ha visto intorno al tavolo Macron, Marco Rubio, Steve Witkoff, il ministro degli esteri francese Jean-Noel Barrot, Keith Kellog, inviato speciale degli Usa per l'Ucraina e la Russia, Jonathan Powell, consigliere per la sicurezza nazionale della Gran Bretagna, quello tedesco Jens Plotner, il capo di gabinetto di Zelensky, Andriy Yermak, il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, e quello della Difesa, Roustem Umerov. A fine pomeriggio, si è unito ai lavori David Lammy, segretario di stato britannico.

Cremlino scontento

La reazione di Mosca non si è fatta attendere: "Il vertice della cricca fascista dell'Ucraina è arrivato a Parigi per colloqui con Regno Unito, Germania e Francia su quante bare saranno pronti ad accettare dopo lo schieramento di truppe della coalizione dei volenterosi", ha ironizzato Dmitry Medvedev, ex presidente russo e attuale numero due del Consiglio di Sicurezza nazionale. Sul fronte opposto Zelensky, pur definendo come imminente la firma dell'accordo con gli Usa sulle terre rare, ha puntato il dito contro il negoziatore americano Witkoff, accusandolo di "diffondere la narrazione russa".