Il ministro spagnolo dopo la riunione con l'omologo a Washington
"Si conferma questa porta aperta ai negoziati che si è dischiusa la scorsa settimana con la moratoria di 90 giorni fissata dagli Stati Uniti" sull'imposizioni di dazi decisa dal presidente Donald Trump. E' quanto ha affermato il ministro spagnolo di Economia, Carlos Cuerpo, dopo la riunione avuta oggi a Washington con il segretario di Stato per il Tesoro statunitense, Scott Bessent, che ha definito "costruttiva" e "una prima presa di contatto".
L'incontro, bilaterale, il primo di alto livello fra l'amministrazione Trump e il governo Sanchez, dopo il ritorno del tycoon alla Casa Bianca, era stato preceduto dagli avvertimenti dello stesso Bessent per la recente visita del premier spagnolo in Cina. Secondo il segretario di Stato del Tesoro, un maggiore allineamento al gigante asiatico era "come tagliarsi la gola da soli".
Cuerpo ha assicurato di aver difeso nell'incontro con l'omologo statunitense l'avvicinamento europeo alla Cina. "Abbiamo avuto una conversazione aperta e franca, direi molto utile sotto tutti gli aspetti in materia di economia internazionale", ha segnalato in dichiarazioni ai media riprese da Tve. "Incluse, naturalmente, le relazioni sia degli Stati Uniti che della Spagna e dell'Unione Europea con alcuni degli attori economici più importanti, compresa, ovviamente, la Cina", ha aggiunto.
Il conflitto commerciale aperto con le misure imposte dall'amministrazione americana è stato chiaramente oggetto dei colloqui. "Un messaggio chiaro che ho trasmesso al segretario Bessent è che loro vogliono arrivare a un accordo con i principali partner commerciali, fra i quali, naturalmente, l'Unione Europea".
Alla domanda se ritenga fattibile un'intesa durante la tregua di 3 mesi sui dazi, Cuerpo ha replicato: "Per noi si conferma questa porta aperta ai negoziati che si è aperta la scorsa settimana con la moratoria di 90 giorni. E siamo convinti che, guidando questa trattativa, il commissario Shevkovich da parte europea, possiamo arrivare a un accordo che sia equilibrato, giusto e vantaggioso per entrambe le parti", ha concluso.