Il governo centrale paga 56 milioni di euro per evitare la vendita di immobili e il blocco dei conti statali
Sarà lo stato centrale della Bosnia-Erzegovina a pagare un debito pari a oltre 56 milioni di euro contratto dall'entità a maggioranza serba della Republika Srpska (Rs) con una società slovena. E questo per evitare la vendita di immobili e il blocco dei conti degli enti statali dopo che la società slovena 'Viadukt' ha avviato la procedura di riscossione forzata.
La presidente del Consiglio dei ministri della Bosnia-Erzegovina, Borjana Krišto ha dichiarato, al termine di una sessione straordinaria del governo, che lo stato centrale pagherà il debito della Republika Srpska "al fine di ridurre le conseguenze negative per il Paese, preservare la sua reputazione e impedire la vendita di proprietà statali, come gli edifici della Banca centrale".
"La Bosnia-Erzegovina è tenuta a eseguire le sentenze, ma ha anche il diritto di chiedere il risarcimento alle entità, in questo caso alla Republika Srpska", ha osservato Krišto.
La vicenda è legata al fatto che il governo della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina il cui presidente è il nazionalista Milorad Dodik, ha perso una controversia arbitrale avviata dalla società slovena 'Viadukt' per ottenere un risarcimento dopo la risoluzione di un contratto di assegnazione delle concessioni per la costruzione di centrali idroelettriche sul fiume Vrbas, in Bosnia-Erzegovina. La penale ammonta complessivamente al corrispettivo di 56 milioni di euro compresi gli interessi, e il responsabile principale sembra essere lo stesso Dodik, che ha derogato unilateralmente all'accordo di concessione quando era capo del governo della Republika Srpska. La società 'Viadukt' ha citato in giudizio il governo serbo-bosniaco, ma poiché l'entità a maggioranza serba non è soggetto di diritto internazionale, a divenire imputato è stato lo stato centrale di Bosnia-Erzegovina. Mentre il tribunale di Mostar potrebbe intervenire a ordinare il sequestro delle strutture della Banca centrale di Bosnia-Erzegovina, un tribunale a Bruxelles ha ordinato da parte sua a Eurocontrol di sospendere i pagamenti alla Bosnia-Erzegovina basati sulle tariffe per l'uso dello spazio aereo. Cosa questa che potrebbe portare a un collasso del traffico aereo in Bosnia-Erzegovina, e alla paralisi dei quattro aeroporti attivi nel Paese. Per questo, su tale tema molto scottante la premier Kristo aveva convocato una seduta d'emergenza del governo.