Estero

Pete Hegseth in Asia per rassicurare gli alleati dopo lo scandalo chatgate

Il capo del Pentagono promette impegno nella sicurezza dell'Indo Pacifico contro le minacce cinesi e nordcoreane

28 marzo 2025
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Pete Hegseth vola in Asia sotto l'ombra del chatgate che lo ha sommerso di critiche e spinto molti a chiederne le dimissioni. Dalle Filippine il capo del Pentagono ha lanciato un messaggio di rassicurazione agli alleati americani nell'area dell'Indo Pacifico alle prese con le politiche aggressive della Cina e i test missilistici nordcoreani. L'amministrazione Trump - ha detto - è impegnata nella vostra sicurezza.

"Gli amici devono stare spalla a spalla per scoraggiare il conflitto, per garantire che ci sia libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale", ha spiegato dal Palazzo presidenziale filippino.

L'Asia è la priorità della Casa Bianca, ha assicurato ancora definendo la sua visita a Manila come la dimostrazione della determinazione dell'America a scoraggiare la Cina, le cui innovazioni marittime - dalla catena di enormi chiatte al nuovo design di cavi sottomarini a profondità record - stanno alimentando le preoccupazioni in merito a una potenziale futura invasione di Taiwan.

"La deterrenza è necessaria in tutto il mondo ma in particolare in questa regione e nel vostro Paese, considerando le minacce dei comunisti cinesi", ha messo in evidenza Hegseth invitando a non mettere in discussione la determinazione degli Stati Uniti a difendere i propri interessi nella regione.

Un impegno dimostrato anche dalla promessa americana di schierare nelle Filippine ulteriori capacità militari avanzate per l'addestramento congiunto e dare priorità alla cooperazione industriale della difesa, ha aggiunto Hegseth ricorrendo a toni ben diversi da quelli usati in Europa il mese scorso, quando ha rimproverato gli alleati per aver fatto troppo affidamento sugli Stati Uniti per la loro difesa.

L'area dell'Indo Pacifico ospita molti degli alleati americani, di recente alla finestra a causa della guerra dei dazi e dell'atteggiamento di Donald Trump nei confronti di storici amici statunitensi, quali i partner nordamericani e l'Europa.

Manila e Tokyo, altra capitale che Hegseth toccherà nel suo viaggio in Asia, hanno accordi di mutua difesa con gli Stati Uniti e guardano con timore a come il presidente americano sta rivedendo le sue alleanze, consapevoli di aver bisogno di Washington per scoraggiare e fronteggiare le mire cinesi nell'area e difendersi dai test missilistici di Kim Jong Un.

Tokyo, così come le altre alleate americane Seul e Taipei, ha inoltre uno dei maggiori surplus commerciali con gli Stati Uniti e teme per i dazi decisi da Trump su acciaio, alluminio e automobili che rischiano di infliggere un duro colpo alla sua economia basata sulle esportazioni, oltre che danneggiare i rapporti bilaterali.

Sul viaggio di Hegseth in Asia pesa lo scandalo della chat di Signal dove sono stati descritti nel dettaglio i piani di un attacco militare imminente contro gli Houthi in Yemen. Interpellato in merito il capo del Pentagono ha descritto i messaggi come aggiornamenti di routine e si è detto essere orgoglioso del successo dell'operazione, minimizzando - in linea con l'approccio usato dalla Casa Bianca - l'incidente.