Il governo turco reprime le manifestazioni contro l'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu
Ankara impone il silenzio ai media critici che avevano mostrato le manifestazioni mentre gli studenti continuano a protestare e vengono arrestati in massa.
Nelle stesse ore in cui l'autorità statale turca per la radio e la televisione (Rtuk) oscurava e multava i canali televisivi che hanno mostrato in diretta le proteste per Ekrem Imamoglu - il sindaco di Istanbul sospeso dopo l'arresto per corruzione - la Bbc dava notizia che il suo inviato a Istanbul era stato prima arrestato e poi espulso.
Il giornalista Mark Lowen è stato ritenuto "una minaccia per l'ordine pubblico" - ha scritto la Bbc - prelevato dal suo albergo e messo per 17 ore in custodia prima di venire cacciato dal Paese. Dal 2014 corrispondente per cinque anni nella città sul Bosforo e tornato il 24 marzo per coprire le dimostrazioni, Lowen ha definito la sua vicenda "estremamente angosciante" mentre la Bbc ha annunciato che protesterà contro il governo turco e ha promesso che continuerà "a riferire in modo imparziale e corretto sugli eventi in Turchia".
Non potrà farlo invece per 10 giorni Sozcu Tv, una popolare emittente, nota per dare spazio alle voci critiche nei confronti del governo, che oltre ad essere stata oscurata è stata anche multata. Tra le motivazioni alla base dell'ordinanza, c'è la trasmissione di commenti che sono stati ritenuti dalle autorità turche un'incitazione "all'odio e all'ostilità tra la popolazione", durante le dirette nei giorni scorsi delle manifestazioni a Istanbul, Ankara e Smirne. Lo schermo di Sozcu Tv verrà oscurato 24 ore su 24 per 10 giorni e il testo della decisione di Rtuk comparirà sullo sfondo nero.
L'incitazione all'odio e all'ostilità fa riferimento alle dichiarazioni dei politici del maggior partito di opposizione durante le manifestazioni, trasmesse in diretta in questi giorni, quando hanno invitato la popolazione al boicottaggio di marchi, negozi e canali televisivi ritenuti vicini al governo e hanno criticato il presidente Recep Tayyip Erdogan, ritenendolo responsabile dell'arresto di Imamoglu. Per gli stessi motivi, sono stati multati anche i canali Halk Tv e Tele 1, che hanno ricevuto l'ordine di interrompere per cinque volte la trasmissione di uno specifico programma televisivo.
"Ci aspettiamo il rispetto degli impegni internazionali condivisi e dello stato di diritto, compresi processi giudiziari tempestivi e trasparenti", ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri britannico nel giorno dell'espulsione del reporter della Bbc, mentre critiche nei confronti di Ankara erano già arrivate dall'Unione europea. Oggi il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunc, ha invitato l'Europa a rispettare l'indipendenza della magistratura turca, sottolineando che la difesa del sindaco "dovrebbe essere portata avanti nelle aule di tribunale e non nelle strade" con le proteste.
Ma sebbene siano ancora vietate, continuano in vario modo le manifestazioni a Istanbul, soprattutto da parte di giovani e studenti. In una settimana di proteste in tutta la Turchia sono state messe in custodia 1.879 persone. Per 260 di loro è stato confermato l'arresto, per 468 è stata emessa un'ordinanza di controllo giudiziario, 662 sono ancora in corso procedure e non sono ancora state prese decisioni mentre 489 sono stati rilasciati. Dopo due giorni, sono usciti dal carcere anche i 3 giornalisti turchi arrestati - tra cui il fotografo di Afp Yasin Akgul - che avevano documentato le proteste e gli scontri con le forze dell'ordine, dove 150 agenti sono rimasti feriti.
Nel frattempo, dal carcere di Silivri dove è rinchiuso, Imamoglu ha invitato nuovamente la popolazione a scendere in piazza sabato pomeriggio a Istanbul. E in Turchia è attesa una delegazione del Partito Socialista europeo, composta anche da alcuni eurodeputati, tra cui l'italiano Dario Nardella del Pd, che ha l'obiettivo di incontrare in carcere il sindaco sospeso dall'incarico. Ma per il momento le autorità di Ankara non avrebbero rilasciato il necessario permesso.