Guterres e Bayrou sottolineano l'importanza di mantenere l'impegno per eliminare la fame entro il 2030
"Un mondo senza fame non è un'utopia. È una scelta": questo il video messaggio del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres per l'apertura a Parigi del vertice sulla malnutrizione "Nutrition for Growth (N4G) Summit 2025", in un momento storico di arretramento in molti Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti di Donald Trump, degli aiuti allo sviluppo.
"Nel 2015 - ha detto Guterres ai rappresentanti di 75 stati, fondazioni, agenzie, imprese, riunite oggi e domani su invito della Francia - i leader del mondo hanno fatto una promessa all'umanità: eliminare la fame entro il 2030. Ebbene, siamo lontani da quest'obiettivo". Gli ha idealmente risposto il premier francese, François Bayrou: "Di fronte alla tentazione di ripiegare, le potenze dell'equilibrio devono continuare a restare impegnate. La Francia - ha garantito - farà la sua parte".
Il Vertice, che si è svolto per la prima volta nel 2012 a Londra e viene organizzato a turno dai Paesi che ospitano le Olimpiadi, vuole sostenere la mobilitazione per un obiettivo importante, che tuttavia raccoglie meno dell'1% dell'aiuto allo sviluppo.
Tra fame, malnutrizione, ma anche sovrappeso e malattie legate a un'alimentazione mancante di nutrimenti, oltre 2,8 miliardi di persone soffrono di malnutrizione nel mondo, stando ai dati della Fao. Obiettivo della riunione, mantenere un livello elevato di impegno politico e finanziario in favore della nutrizione.
"La nutrizione - ha dichiarato nel suo intervento al Vertice Alvaro Laro, presidente del Fondo Internazionale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) - deve essere considerata un pilastro degli investimenti per lo sviluppo. I nostri investimenti in agricoltura, filiere alimentari, infrastrutture, istruzione, accesso al mercato e produzione zootecnica devono integrare una componente nutrizionale per garantire diete diversificate, accessibili e nutrienti per tutti".
"Dobbiamo trasformare i nostri sistemi alimentari - ha continuato Laro - per garantire che forniscano diete diversificate, sicure, nutrienti e accessibili - non a pochi, ma a tutti. Il ritorno economico è notevole: trasformare i nostri sistemi alimentari può portare fino a 4,5 trilioni di dollari in benefici economici alla società su base annua".