medio oriente

I siriani rifiutano e bruciano gli aiuti di Israele

‘Non ci comprate con il riso’. Idf spinge a Damasco e nel Golan

Camion israeliani in Siria
(Keystone)
24 marzo 2025
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Nel contesto di nuove azioni militari israeliane in Libano e Siria e mentre l'Unione Europea invita il governo di Israele a non sottovalutare i rischi di un'escalation nella regione, si registrano intensi movimenti di truppe israeliane tra le Alture occupate del Golan e la pianura di Damasco, dove le popolazioni siriane locali respingono le forniture di cibo portate casa per casa dai militari dello Stato ebraico.

Manovre allargate

Media siriani e regionali riferiscono di un allargamento delle operazioni militari terrestri israeliane a est della linea del cessate il fuoco del 1974 tra Siria e Israele, lungo due direttrici: una a nord verso Damasco, e l'altra a sud verso il capoluogo meridionale di Daraa, al confine con la Giordania, passando per la valle del fiume Yarmuk, uno degli affluenti del Lago di Tiberiade, principale riserva d'acqua di Israele. Proprio nella zona tra il Golan e lo Yarmuk, nella località di Rafid, a pochi chilometri dai reticolati che separano Israele dalla Siria, la popolazione locale ha riferito di aver dato fuoco a pacchi di aiuti alimentari distribuiti dai militari israeliani.

"Pensano di comprarci con del riso e dei fagioli", ha detto all'ANSA Obeida N., uno dei leader locali di Rafid. Secondo la fonte, i fuochi accesi con i pacchi alimentari sono un "messaggio agli occupanti… capiscano bene che la nostra dignità di siriani vale più delle sofferenze per la crisi economica".

Paese poverissimo

In Siria, secondo dati Onu, nove persone su dieci vivono sotto la soglia di povertà. Dopo 14 anni di conflitto intestino e regionale, il Paese dominato dall'economia di guerra e sottoposto da anni a sanzioni economiche e commerciali europee e statunitensi, fatica a rialzare la testa, soprattutto all'ombra di una difficile transizione politica cominciata con la dissoluzione, a dicembre, dopo 54 anni, del regime della famiglia Assad e l'avvento al potere dell'autoproclamato presidente Ahmad Sharaa (Jolani).

Nel vicino Sud del Libano i jet di Israele ha risposto nel fine settimana al lancio di razzi verso la Galilea bombardando diverse zone meridionali e la valle della Bekaa, uccidendo otto persone tra cui una bambina e una donna. Nella vicina Siria l'approccio israeliano è diverso: l'occupazione militare va di pari passo con negoziati con i vari leader locali siriani. Tra questi ci sono anche i dignitari drusi della regione di Suwayda, corteggiati esplicitamente da Israele come "minoranza da proteggere" rispetto al nuovo governo sunnita di Damasco.

‘Occupate la nostra terra’

Gli abitanti di Rafid e delle aree a est del Golan sono però in larga parte sunniti e hanno finora respinto la presenza israeliana: "Siete occupanti sulla nostra terra, dovete ritirarvi immediatamente!", è quanto ha detto un dignitario locale di Qunaytra, capoluogo del Golan siriano, a un ufficiale israeliano in un video registrato nei giorni scorsi e ampiamente circolato sui social media.