Funerali privati e indagini in corso mentre il Paese si ferma per commemorare i 59 giovani deceduti
In Macedonia del Nord, dove è in vigore da lunedì il lutto nazionale per sette giorni, sono in corso da stamane i funerali delle 59 giovani vittime del tragico incendio alla discoteca di Kocani, che nella notte tra sabato e domenica ha sconvolto l'intero Paese, ancora sotto choc.
In una atmosfera di grande tristezza e forte commozione, caratterizzata da silenzio e preghiere, le cerimonie funebri si tengono a Kocani, Shtip, Obleshevo, Strumica e nella capitale Skopje, località da dove proveniva la gran parte dei giovani e ragazzi rimasti intrappolati nel rogo della discoteca "Pulse", un locale che operava nell'assoluta illegalità, con falsa licenza e privo di ogni misura di sicurezza. Su richiesta dei familiari, i funerali si svolgono in forma strettamente privata, senza immagini e riprese tv, con i giornalisti tenuti a distanza. Con le bandiere a mezz'asta in tutto il Paese e tanti cittadini vestiti di nero, la Macedonia del Nord si è oggi fermata in omaggio ai morti di Kocani.
Tante le attività lavorative sospese, con la gente che per strada continua a deporre fiori e ad accendere candele e lumini. Al tempo stesso proseguono serrate le indagini per accertare fino in fondo le responsabilità della tragedia. Gli arresti sono stati finora una ventina, compresi diversi poliziotti e un ex ministro dell'Economia, il dicastero competente al rilascio delle licenze. Su disposizione del governo, sono in corso severi controlli sull'agibilità di tutti i locali del Paese adibiti a discoteche, cabaret, night club, ristoranti, e ieri sera il premier Hristijan Mickoski, in dichiarazioni a una tv privata, ha detto di prevedere la chiusura di oltre l'80% delle discoteche attualmente in attività poiché non soddisfano i requisiti tecnici e le misure di sicurezza.
Come ha detto nelle ultime ore il ministro della sanità Arben Taravari, dei quasi 180 feriti, 20 sono in condizioni critiche, mentre per gli altri in cura prosegue il miglioramento. In totale, ha precisato, 72 pazienti sono ricoverati in ospedali in Macedonia del Nord, 101 sono stati condotti in strutture sanitarie all'estero, compresa l'Italia e altri Paesi quali Serbia, Bulgaria, Grecia, Turchia, Slovenia, Austria, Svezia, Lituania.