Estero

Regno Unito e Francia pianificano missione di peacekeeping in Ucraina

Incontro a porte chiuse per discutere il coinvolgimento di 30 Paesi, con garanzie di sicurezza dagli USA

20 marzo 2025
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Iniziare "la pianificazione militare" di una possibile operazione di peacekeeping in Ucraina che il Regno Unito e la Francia progettano di guidare dopo un eventuale cessazione delle ostilità con la Russia e a patto di ottenere dagli USA la copertura di garanzie di sicurezza ad hoc. È questo, nelle parole del viceministro britannico della Difesa, Luke Pollard, l'obiettivo della riunione - a porte sbarrate - prevista in giornata fra rappresentanti degli stati maggiori di una trentina di Paesi disposti a collaborare in varia forma a quella che il premier Keir Starmer ha delineato nelle scorse settimane come "una coalizione di volenterosi" impegnati a tutelare Kiev nel dopoguerra.

Pollard ha ribadito che Londra pensa a una missione di peacekeeping che possa comprendere militari sul terreno, aerei nei cieli e l'appoggio di unità della marina per garantire "una pace duratura in Ucraina". Serve una forza "credibile", ha ripetuto stamattina alla BBC, per scoraggiare Mosca, "poiché sappiamo che il presidente (Vladimir) Putin non ha per ora firmato alcun accordo e in passato ne ha violati diversi"; ma serve anche, ha aggiunto, "un essenziale backstop" americano.

La riunione militare odierna, annunciata da Starmer sabato scorso durante una videocall da lui convocata con i leader di altri 25 Paesi alleati europei e non (fra cui Giorgia Meloni per l'Italia), è prevista nella sede del comando dello stato maggiore britannico della Difesa a Northwood: alla presenza di comandanti dei Paesi invitati o loro rappresentanti, ospiti dell'ammiraglio Tony Radakin, numero uno delle forze armate di Sua Maestà. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi da Londra, solo una parte dei 30 Paesi ha tuttavia manifestato finora la disponibilità a inviare in futuro peacekeeper sul terreno: opzione da cui l'Italia si è pubblicamente chiamata fuori, a meno di un mandato ONU.

Dal canto loro, i Paesi Bassi "non hanno intenzione" di opporsi al piano sulla difesa presentato dalla Commissione Europea e lo trattano in modo "costruttivo". "Il debito però deve essere sostenibile e noi ci opponiamo agli eurobond, non c'è niente di nuovo su questa posizione", ha il premier olandese detto Dick Schoof arrivando al vertice UE.