Incendi e attacchi notturni aggravano la crisi tra Russia e Ucraina
La notte scorsa è stata segnata da nuove tensioni tra Mosca e Kiev, con il ministero della Difesa russo che ha annunciato l'abbattimento di 132 droni ucraini nelle regioni russe, di cui quasi la metà nella regione di Saratov.
In questa stessa area, un incendio è divampato presso l'aeroporto militare di Engels a seguito di un attacco con un drone. Il governatore russo Roman Busargin ha confermato l'evento, dichiarando lo stato di emergenza nella regione e l'evacuazione dei residenti vicini. Due persone sono rimaste ferite nell'incidente.
Parallelamente, Kiev ha riportato che la Russia ha lanciato 171 droni sull'Ucraina. L'aeronautica militare ucraina ha dichiarato di aver abbattuto 75 di questi droni, mentre altri 63 sono scomparsi dai radar senza causare danni.
Le forze russe hanno inoltre condotto 49 attacchi durante la notte e le prime ore del mattino nelle aree di confine della regione di Sumy, registrando un totale di 101 esplosioni. L'amministrazione militare regionale di Sumy ha riferito su Telegram che gli attacchi hanno colpito le comunità di Stepanivka, Yunakivka, Myropillia, Krasnopillia, Bilopillia, Velykopysarivka, Buryn, Putivl ed Esman.
"A seguito del bombardamento, un civile è stato ucciso e un altro ferito. Un condominio, una casa privata e diverse strutture non residenziali sono state danneggiate", si legge nella nota.
Nel frattempo, dopo una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, Donald Trump ha parlato anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, esprimendo ottimismo sulle possibilità di pace in vista dei colloqui previsti in Arabia Saudita. Trump ha definito "ottima" la conversazione di circa un'ora con Zelensky, durante la quale si è discusso anche della possibilità che gli Stati Uniti controllino la centrale nucleare di Zaporizhzhia.