La presidente della Commissione UE annuncia una task force congiunta con l'Ucraina e un meccanismo europeo di vendita militare
"Questa storica Accademia è uno dei motivi per cui ho scelto la Danimarca per parlare di sicurezza. E per sostenere che se l'Europa vuole evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra". Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo discorso alla Royal Danish Military Academy.
"Potremmo desiderare che queste cose non fossero vere. O che non dovessimo dirle in modo così schietto. Ma ora è il momento di parlare onestamente, in modo che ogni europeo capisca cosa è in gioco. Perché il disagio di sentire queste parole impallidisce di fronte al dolore della guerra. Basta chiedere ai soldati e al popolo ucraino", ha affermato la von der Leyen a Copenaghen annunciando l'istituzione "di una task force congiunta con Kiev per coordinare il sostegno militare dell'UE e degli Stati membri all'Ucraina".
"Ora la Russia è su un percorso irreversibile verso la creazione di un'economia di guerra. Ha ampliato enormemente la sua capacità di produzione militare-industriale. Il 40% del bilancio federale è destinato alla difesa. Il 9% del suo PIL. Questo investimento alimenta la sua guerra di aggressione in Ucraina, preparandola al contempo al futuro confronto con le democrazie europee. E proprio mentre queste minacce aumentano, vediamo il nostro partner più antico, gli Stati Uniti, spostare la propria attenzione verso l'Indo-Pacifico", ha detto la presidente della Commissione europea.
"L'era dei dividendi della pace è ormai lontana. L'architettura della sicurezza su cui facevamo affidamento non può più essere data per scontata. L'era delle sfere di influenza e della competizione per il potere è tornata", ha aggiunto.
"Il punto è che dobbiamo vedere il mondo così com'è e dobbiamo agire immediatamente per affrontarlo. Perché nella seconda metà di questo decennio e oltre si formerà un nuovo ordine internazionale. Quindi l'Europa si trova di fronte a una scelta fondamentale per il suo futuro. Continueremo a reagire a ogni sfida in modo incrementale e cauto? O siamo pronti a cogliere questa opportunità per costruire un'Europa più sicura? Un'Europa prospera, libera, pronta, disposta e capace di difendersi", ha chiesto.
"Entro il 2030 l'Europa deve avere una forte posizione sulla difesa. 'Prontezza 2030' significa aver riarmato e sviluppato le capacità per avere una deterrenza credibile", ha proseguito la presidente della Commissione europea anticipando uno dei pilastri del Libro bianco della difesa. istituiremo una task force congiunta con l'Ucraina per coordinare il sostegno militare dell'Ue e degli Stati membri all'Ucraina". Lo ha
Von der Leyen ha sottolineato la necessità di investire in trasporti militari, munizioni, droni, difesa aerea e missili. "La portata, i costi e la complessità dei progetti vanno ben oltre le capacità di ogni singolo paese. Ecco perché dobbiamo sviluppare progetti su larga scala e intensificare gli appalti congiunti".
"Oggi la maggior parte degli investimenti nella difesa avviene al di fuori dell'Europa, con ricerca, sviluppo e innovazione al di fuori dell'Europa - ha ricordato -. E non è sostenibile. Dobbiamo acquistare di più in Europa e mettere in comune la nostra domanda e gli appalti ". La presidente della Commissione europea ha annunciato al contempo l'istituzione di un "meccanismo europeo di vendita militare per contribuire a realizzare questo obiettivo", ispirato al modello statunitense di vendita militare all'estero, lo U.S. Foreign Military Sales (FMS).
"So che il mio messaggio di oggi è stato crudo - ha ancora affermato -. Ho dipinto un quadro di un mondo pieno di pericoli. Ma siamo più forti di quanto pensiamo. E non siamo soli. L'Europa è più unita che mai. È più determinata che mai. E ha partner, amici e alleati con cui può lavorare e su cui può contare."
"Le sfide della sicurezza hanno spesso implicazioni globali. Ciò che accade altrove può accadere rapidamente anche qui. E viceversa. E la maggior parte delle minacce che affrontiamo sono transfrontaliere, sia che si tratti di una Russia determinata a riorganizzarsi, sia che si tratti di attacchi ibridi o informatici, sia che si tratti di minacce nello spazio o in mare", ha spiegato la von der Leyen.
"Ecco perché siamo pienamente impegnati a lavorare con la NATO e gli Stati Uniti. La nostra sicurezza è indivisibile - ha aggiunto -. Ecco perché stiamo lavorando per aprire nuovi orizzonti sulla sicurezza con il Regno Unito e altri partner in Europa, nel nostro vicinato o all'interno del G7. Dal Canada alla Norvegia. E anche lontano, in India e in altre parti dell'Asia."
"La Danimarca è profondamente consapevole della propria sicurezza e delle minacce che la riguardano. Non da ultimo a causa della sua geografia unica e strategica. Ma anche a causa di eventi recenti, come la continua competizione per l'influenza nella regione artica, compresa la Groenlandia. A tutti i cittadini della Groenlandia - e della Danimarca in generale - voglio dire chiaramente che l'Europa difenderà sempre la sovranità e l'integrità territoriale", ha ancora sottolineato la presidente della Commissione europea nel suo discorso alla Royal Danish Military Academy. "Ed è in questo complesso contesto che apprezzo la decisione del primo ministro di aumentare la spesa per la difesa al 3% del PIL nei prossimi due anni. Questa è vera leadership", ha sostenuto la von der Leyen.
Intanto, nel corso di una conferenza stampa a Tallinn, il primo ministro estone Kristen Michal ha annunciato che il governo estone ha approvato oggi un principio in base al quale, a partire dal 2026, l'Estonia destinerà al comparto della difesa "almeno il 5% del PIL".