Danny Danon ribadisce l'impegno di Israele mentre l'ONU sottolinea la crisi umanitaria a Gaza
"È tempo che i paesi del mondo prendano sul serio il nostro incrollabile impegno a riportare a casa tutti i nostri ostaggi e sconfiggere il nemico. Niente ci impedirà di combattere per liberare i nostri ostaggi che sono detenuti in una prigionia brutale da Hamas da 527 giorni. Non mostreremo pietà contro i nostri nemici mentre i nostri ostaggi languono nei tunnel del terrore di Hamas". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano all'ONU, Danny Danon.
"Anche se il Consiglio di sicurezza si riunisce ogni giorno, non ci fermeremo finché tutte le persone rapite non torneranno a casa", ha aggiunto a margine della riunione dei Quindici a New York.
Poco prima il capo degli aiuti umanitari dell'ONU Tom Fletcher ha dichiarato davanti al Consiglio di Sicurezza che la popolazione di Gaza vive in una "paura tremenda" mentre riprendono gli attacchi israeliani. "I modesti progressi ottenuti durante il cessate il fuoco vengono distrutti. Gli operatori umanitari rimangono sul campo, pronti a fornire supporto salvavita ai sopravvissuti e a svolgere operazioni umanitarie. Dobbiamo essere immediatamente in grado di farlo", ha aggiunto.
A suo dire "tre cose devono accadere ora: prima di tutto, gli aiuti umanitari e i beni commerciali essenziali devono poter entrare a Gaza. Secondo, dobbiamo rinnovare il cessate il fuoco. Terzo, la risposta umanitaria deve essere finanziata".