La decisione segue la sospensione dopo il colpo di Stato e il deterioramento dei rapporti con la Francia
Il Niger, ex colonia la cui lingua ufficiale resta al momento il francese, era stato sospeso dall'organizzazione dopo il colpo di Stato che nel luglio 2023 rovesciò il presidente eletto Mohamed Bazoum di cui l'Oif aveva chiesto la liberazione insieme a un rapido ritorno all'ordine costituzionale.
Dal suo arrivo al potere, la giunta ha rotto le relazioni diplomatiche e militari con la Francia, ottenendo il ritiro dei soldati francesi dal suo territorio. A ottobre, il Paese aveva inoltre cambiato i nomi francesi a strade e monumenti. Parallelamente, il Niger si è alleato agli altri regimi golpisti della regione, il Burkina Faso e il Mali, dando vita alla confederazione dell'Alleanza degli Stati del Sahel, e stringendo legami con la Russia e la Turchia.
Anche il Burkina aveva annunciato la volontà di ritirarsi dall'Organizzazione, ma non ha ancora ufficializzato la decisione, ha spiegato la portavoce dell'Organizzazione, Oria K. Vande Weghe, a Tv5 Monde. (ANSA-AFP).