Baume-Schneider elogia la dichiarazione ONU sui diritti delle donne

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha espresso soddisfazione per l'adozione di una nuova dichiarazione sui diritti delle donne da parte della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne, avvenuta oggi a New York. La ministra dell'interno ha definito il documento "forte" e "politico".

La dichiarazione si propone di rispettare, proteggere e promuovere la parità di diritti e l'autodeterminazione di donne e ragazze. Quest'anno, la sessione della Commissione è particolarmente significativa poiché coincide con il 30° anniversario dell'adozione della Dichiarazione e della Piattaforma d'azione di Pechino, considerati i principali riferimenti internazionali per la politica di uguaglianza di genere.

In un contesto globale in cui le richieste di diritti delle donne incontrano resistenza, l'uguaglianza di genere rimane un obiettivo cruciale per la Commissione. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato nella sua dichiarazione di apertura che il "veleno del patriarcato" è evidente e che i diritti delle donne sono attualmente "sotto attacco".

La Svizzera, dal canto suo, si è impegnata a rafforzare il multilateralismo per sostenere e promuovere l'uguaglianza di genere a livello globale. "Dobbiamo fare ulteriori progressi", ha dichiarato Baume-Schneider a Keystone-ATS, aggiungendo che "il mondo ha bisogno di valori universali come la pace, il rispetto delle minoranze e la dignità".

Durante il suo soggiorno a New York, Baume-Schneider ha avuto incontri bilaterali con figure di rilievo, tra cui il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, e Sima Sami Bahous, direttrice esecutiva di UN Women. È stato il primo incontro della consigliera federale con Guterres, che ha descritto come una persona che non teme di esporsi e la cui umanità è palpabile. "Le Nazioni Unite hanno bisogno di donne e uomini coraggiosi", ha affermato.

Baume-Schneider ha inoltre partecipato a diversi eventi collaterali e ha visitato un centro di accoglienza per le vittime di violenza a Manhattan. Ha infine incontrato i rappresentanti della società civile svizzera presenti alla conferenza.