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Il Parlamento salva Santanché, ma lei apre alle dimissioni

Respinta la mozione di sfiducia in Aula, ma la ministra dice che valuterà se lasciare o meno

Daniela Santanché in Aula
(Keystone)
25 febbraio 2025
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Quaranta minuti di autodifesa accorata all'insegna del garantismo e con la rivendicazione del lavoro fatto. Ma che si concludono con parole che forse neanche nel suo partito tutti si aspettavano e certamente apprezzate. "A breve - scandisce la ministra Daniela Santanché in Aula alla Camera - ci sarà un'altra udienza preliminare e finora abbiamo solo sentito l'accusa. In quell'occasione farò una riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni. Sarò guidata solo dal rispetto del mio premier, del governo, della maggioranza ma soprattutto per l'amore per il mio partito dove certo io non vorrò mai diventare un problema ma continuare a essere una risorsa".

Dai banchi di FdI scatta un applauso e dal partito arriva, deciso, l'apprezzamento per una disponibilità, in nome dell'amore per FdI, che potrebbe sbloccare una situazione diventata complessa. "Va ringraziata - sottolinea il vicepresidente Massimo Ruspandini parlando a nome del gruppo - per quello che ha chiaramente detto al termine del suo intervento e cioè che, qualora venga malauguratamente rinviata a giudizio per la vicenda Inps, farebbe prevalere il cuore alla ragione e lascerebbe il suo incarico governativo per amore e rispetto di FdI e del presidente del Consiglio".

Per il momento Montecitorio respinge la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo con 204 no e 136 sì, dopo un pomeriggio teso fatto di accuse reciproche tra maggioranza e opposizione e con la ministra che attacca anche a partire dalle ultime accuse nei suoi confronti sulla vicenda delle borse contraffatte regalate a Pascale.