A dirlo, in un'intervista dopo l'assassinio di Brian Thompson, è il Ceo di Swiss Re Andreas Berger
L'assassinio a New York del Ceo di UnitedHealthcare, Brian Thompson, e le simpatie per il presunto autore del crimine denotano una "perdita di fiducia" nei confronti di certi assicuratori. A dirlo, in un'intervista alla NZZ am Sonntag, è il Ceo di Swiss Re Andreas Berger. "A prescindere dal punto di vista, la situazione negli Stati Uniti è tragica. Le reazioni ciniche dimostrano che c'è una perdita di fiducia", ha detto il manager tedesco, che da aprile è Ceo di Swiss Re. L'assassinio del capo di UnitedHealthcare ha scatenato negli Stati Uniti un acceso dibattito sul settore assicurativo. Sui social, molte persone hanno espresso solidarietà per l'autore del crimine. Ci sono inoltre indizi che fanno pensare che quest'ultimo, Luigi Mangione, possa aver agito con una forma di vendetta per il comportamento degli assicuratori sanitari negli Stati Uniti. Berger ritiene che la questione debba essere presa sul serio. "Lo scopo di un'assicurazione - afferma - è aiutare le persone nel momento del bisogno". Se le richieste di risarcimento vengono elaborate rapidamente e le persone vengono aiutate a rimettersi in piedi velocemente, "allora non ci saranno recensioni negative da parte dei clienti. Se mi accorgessi che una compagnia assicurativa non è affidabile con i suoi prodotti e non fornisce i servizi promessi, mi preoccuperei", ha detto Berger. In qualità di riassicuratore, Swiss Re assicura portafogli e quindi spesso non vede cosa succede nei singoli casi e processi.