L’attuale dispiegamento marittimo intorno all’isola è maggiore rispetto a quello del 2022, quando Pechino lanciò esercitazioni militari su larga scala
Taiwan ha reso noto di aver individuato 47 aerei militari e 12 navi da guerra cinesi intorno all'isola, mentre Taipei si prepara a potenziali esercitazioni dell'esercito di Pechino.
Gli aerei e le navi cinesi sono stati avvistati nelle ultime 24 ore, secondo il conteggio giornaliero del Ministero della difesa.
L'attuale dispiegamento marittimo cinese intorno a Taiwan è maggiore rispetto a quello del 2022, quando Pechino lanciò esercitazioni militari su larga scala in risposta alla visita a Taipei di Nancy Pelosi, allora presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha dichiarato il portavoce del Ministero della difesa taiwanese, Sun Li-fang.
Secondo il portavoce, l'attuale dispiegamento navale della Cina che si estende dalle isole meridionali del Giappone ai mari Cinese meridionale e orientale "è il più grande da quando la Cina ha condotto esercitazioni militari attorno a Taiwan prima delle elezioni presidenziali del 1996", avendo lo scopo di negare l'accesso nell'area alle forze straniere. A tal proposito, non è escluso che le forze armate di Pechino "possano simulare attacchi ed esercitazioni delle forze dell'ordine su navi straniere per bloccarle" e "tentare e testare l'isolamento di Taiwan".
Il portavoce ha fornito una classificazione delle navi, in cui le unità "ufficiali" non sono limitate alle imbarcazioni della guardia costiera, ma includono anche navi civili che partecipano a movimenti e operazioni militari. Insomma, una postura "ibrida" generale che mescola navi militari e altre solo all'apparenza di tipo civile.
Alcune delle sette ‘zone di riserva’ annunciate dalla Cina sono abbastanza vicine da rappresentare una possibile minaccia, visto che coprono tutta la costa di Fujian e Zhejiang, le province più vicine a Taipei: per questo motivo, il Ministero della difesa dell'isola ha da ieri condotto le proprie esercitazioni di prontezza al combattimento per testare la velocità e la capacità di risposta alle azioni esterne.
Il quadro, nel complesso, conferma che le operazioni e le coercizioni fatte dal 2022 dall'Esercito popolare di liberazione hanno mostrato elementi "di continua evoluzione" e richiedono un monitoraggio costante per assicurarsi che Taiwan sia pronta a difendersi. Anche perché le forze cinesi vicino a Taiwan sono già a un livello tale "da poter condurre esercitazioni su larga scala", in un contesto che fa emergere anche un aumento delle forze "fuori" da quel campo, quindi a nord vicino al Giappone e a sud vicino a Hong Kong.
Il segnale cinese, comunque, è quello secondo cui l'intero scopo dell'annuncio delle esercitazioni è di chiarire che Pechino è in grado di fare le esercitazioni quando e dove vuole. Insomma, una intimidazione.