In Romania, a scrutinio pressoché ultimato, si conferma il successo nelle legislative di domenica del Partito socialdemocratico (Psd) ma al tempo stesso una forte avanzata del fronte dell’ultradestra sovranista, che sarà rappresentata nel nuovo parlamento da tre formazioni. Al Psd è andato il 22,1% dei voti. L’estrema destra tuttavia in complesso supera il 31% se si considera il risultato di altre due formazioni che hanno raggiunto lo sbarramento del 5% per l’ingresso in Parlamento. Le elezioni parlamentari si sono tenute a cavallo tra i due turni delle presidenziali: il ballottaggio è in programma l’8 dicembre. Ad affermarsi a sorpresa il 24 novembre è stato Calin Georgescu, esponente di estrema destra, filorusso e no-vax, il cui successo è stato però contestato da un altro candidato che ha denunciato brogli. Georgescu affronterà al secondo turno domenica prossima Elena Lasconi, leader dell’Unione Salvate la Romania (Usr, centrodestra), affermatasi anch’essa a sorpresa al primo turno. L’Alta Corte ha respinto ieri la richiesta di annullare lo scrutinio per presunti brogli formulata dal candidato conservatore Cristian Terhes, giudicandola infondata. ANSA/RED