Estero

Cessate il fuoco in Libano già messo alla prova

Isreaele spara su Hezbollah, l’esercito libanese accusa violazioni della tregua. Netanyahu minaccia: se fallisce, altro che queste operazioni chirurgiche

Il Paese dei cedri è a pezzi
(keystone)
28 novembre 2024
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La tregua scricchiola. A neanche 48 ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’esercito israeliano ha fatto sapere di aver lanciato un attacco aereo nel Libano meridionale per colpire un magazzino di missili a medio raggio di Hezbollah dopo aver individuato attività dentro il sito. Giusto poche ore dopo aver sparato colpi di avvertimento contro sospettati che si avvicinavano alle zone di confine e usato un drone nel villaggio di Markaba contro un veicolo che ha provocato due feriti. L’esercito libanese ha accusato le Forze di difesa israeliane (Idf) di aver “ripetutamente violato il cessate il fuoco” ma ha anche avvertito i cittadini che cercano di tornare nei loro villaggi e nelle città del confine meridionale del Paese di non avvicinarsi alle aree in cui si trova l’Idf. A sua volta il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato “una guerra intensa” se la tregua sarà violata dai miliziani sciiti, “altro che operazioni chirurgiche come stiamo facendo ora”. L’Idf anche ieri ha dichiarato il coprifuoco dalle 5 del pomeriggio alle 7 del mattino, ora locale, mentre gli oltre 60mila sfollati israeliani non hanno ricevuto indicazioni su quando potranno tornare. Sebbene mercoledì una piccola parte è rientrata senza aspettare decisioni ufficiali da Gerusalemme.

Negoziazioni per un accordo su Gaza

Dopo la firma della tregua in Libano, alcuni funzionari statunitensi hanno riferito al New York Times che Hamas potrebbe rinunciare alle richieste fatte finora e accettare un accordo di cessate il fuoco a Gaza che Israele potrebbe recepire. Una delegazione del gruppo che governa la Striscia si recherà a breve al Cairo, mentre i negoziatori egiziani hanno raggiunto Tel Aviv per i colloqui. Secondo il notiziario di al-Akhbar, il piano prevede una tregua iniziale di un mese o due e il rilascio graduale degli ostaggi. Oltre a un rapido ripristino della funzionalità del valico di frontiera di Rafah tra Egitto e Gaza, sotto la supervisione dell’Anp e del Cairo. A Israele verrebbe concesso il diritto di porre il veto su coloro che lo attraversano. Secondo il report, inizialmente all’Idf sarà consentito anche di mantenere le sue posizioni all’interno di Gaza.

Cpi: revoca dell’arresto se Israele fa un'inchiesta seria

Il Wall Street Journal ha riferito che i funzionari egiziani sono stati in contatto in questi giorni con lo staff di Donald Trump per valutare se intende lavorare a un ammorbidimento della posizione di Netanyahu. Quest’ultimo è particolarmente impegnato sul caso dei mandati d’arresto della Corte penale internazionale (Cpi) per lui e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Contro cui è stato presentato appello mercoledì. In un’intervista radiofonica all’emittente Kan, il portavoce della Corte Fadi El Abdallah ha affermato che i mandati di arresto per Netanyahu e Gallant potrebbero essere revocati se in Israele verrà avviata un’indagine seria e approfondita sulle loro responsabilità.

In Svizzera Hezbollah non va vietato

Intanto, a differenza di Hamas, il movimento Hezbollah non va vietato in Svizzera: non sono date le condizioni. È quanto ritiene il Consiglio federale che ha risposto picche a due mozioni inoltrate dalle Commissioni della politica di sicurezza dei due rami del parlamento. Nel freattempo una petizione consegnata alla Cancelleria federale corredata di quasi 18’500 firme chiede che la Svizzera versi all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) la seconda rata di 10 milioni di franchi prevista per il 2024. Dopo mesi di polemiche, lo scorso maggio il Consiglio federale ha deciso di versare 10 milioni, al posto dei 20 stanziati a questo scopo per il 2024. Mentre a settembre, il Consiglio nazionale ha appoggiato una proposta di sospensione dei contributi all’organizzazione; il Consiglio degli Stati avrebbe dovuto esprimersi al riguardo durante la sessione invernale, ma la commissione preparatoria ha rinviato le discussioni.